L’antica e attualissima orazione funebre del 1959 dedicata da Enzo Forcella al giornalismo parlamentare ricordava agli addetti ai lavori che i lettori quotidiani di quelle minuziose e spesso inutili cronache politiche dal Palazzo in fondo non sono più di mille e cinquecento. Negli Stati Uniti però, con Politico, quattro ragazzotti tra i trenta e i quarant’anni si sono inventati un modello che ha sublimato il giornalismo per secchioni della politica (wonk) e per consumatori compulsivi di ogni notizia proveniente da Washington (political junkies), riuscendo a moltiplicare quei mille e cinquecento lettori e a ridare speranza a un settore industriale sempre prossimo al fallimento.
Politico è la rivista online, nata il 23 gennaio 2007, completamente dedicata alla politica di Washington e diventata ormai una lettura imprescindibile per politici e giornalisti e lobbisti come e forse anche prima del New York Times e del Washington Post. Poco più di due anni dopo la fondazione, e dopo parecchi giornali cartacei chiusi o in bancarotta, Politico ha incredibilmente raggiunto il pareggio di bilancio, può contare su 6,7 milioni di lettori unici il mese (ed erano 11 milioni durante la campagna elettorale del 2008), ha assunto settantacinque giornalisti, pagandoli quanto al Washington Post, ed è cresciuto fino a cento dipendenti, contro gli 800 del Post, e ben otto corrispondenti dalla Casa Bianca, più di qualsiasi altra organizzazione giornalistica.
Le star sono Mike Allen e Ben Smith, reporter onnivori, monomaniaci e innamorati del loro mestiere. Allen, 40 anni, ex casabianchista di Time, si presenta in ufficio alle 4.30 del mattino per preparare la seguitissima rubrica “Playbook”, metà rassegna stampa, metà contenitore di notizie che imposteranno la giornata politica di Washington. Smith, 32 anni, lavora dalla sua casa di Brooklyn, è sempre in contatto con gli strateghi elettorali di entrambi i partiti ed è il più formidabile collettore di micro e macro scoop politici del panorama giornalistico americano.
Secondo Michael Wolff, esperto di media del mensile americano Vanity Fair, The Politico ha organizzato un golpe editoriale a Washington, ha sbaragliato la concorrenza cartacea dei giganti del giornalismo americano e ha assunto la leadership dell’agenda politica della capitale degli Stati Uniti. La sintesi di Wolff spiega il successo della formula di Politico: “La Cnn ha cambiato la natura della politica e della cronaca politica comprimendo a mezza giornata il tempo necessario a far accadere qualcosa, a rendere note le notizie e a far reagire gli operatori politici e il pubblico. Il ciclo dei quotidiani, dalla pubblicazione su carta il giorno successivo alla reazione del giorno dopo, era di quarantotto ore, mentre quello delle tv generaliste, dal notiziario della sera a quello del giorno successivo, era di ventiquattro ore. Politico ha ridotto il ciclo di informazione a quindici, venti minuti”. Ancora: “Politico è costante e continuo, secondo dopo secondo. Esalta e feticizza con notizie flash senza fiato, quasi orgiastiche, il tema più noioso del mondo: il lavoro granuloso della burocrazia statale”. Politico, soprattutto, ha cambiato il mestiere del cronista politico americano, da almeno due generazioni influenzato dal Watergate e di conseguenza convinto che la missione giornalistica sia quella di combattere il sistema. Politico invece ama Washington e tutti gli intrecci della politica. “Politico è un golpe interno”, chiosa Wolff.
Ideato da due top cronisti del Washington Post, John Harris e Jim VandeHei, e poi modellato intorno a Mike Allen, Politico è finanziato da Robert Allbritton, l’erede del gruppo editoriale proprietario di televisioni e giornali locali. Politico è gratuito e non ha alcuna intenzione di far pagare i contenuti, anzi spera che i grandi quotidiani davvero comincino a mettere a pagamento i loro articoli, in modo da aumentare ulteriormente il proprio traffico. I conti sono in pareggio malgrado le tariffe pubblicitarie su Internet ancora troppo basse e grazie a uno stratagemma: esiste anche una versione cartacea e trisettimanale di Politico, distribuita gratuitamente a Washington, capace di produrre introiti pubblicitari per più del 50 per cento dei 15 milioni di dollari di incassi previsti nel 2009.
Christian Rocca
8 Luglio 2009