Quasi 700 organizzazioni hanno già firmato l’Appello di Dakar contro il land-grabbing http://www.ilfattoualimentare.it/g20-agricoltura-500-organizzazioni-stop-rapina-delle-terre.html.
Un accorato appello ai governi di tutto il mondo per FERMARE LA RAPINA DELLE TERRE. Ma neppure i Ministri dell’agricoltura del G20, riuniti a Parigi a giugno, hanno voluto trattare la questione. Forse anche perché nessuno dei loro interlocutori privilegiati – le confederazioni agricole – ha dato cenno d’interesse http://www.ilfattoalimentare.it/africa-rapina-terre-litalia-si-accorge-land-grabbing.html
Oxfam International ha a sua volta lanciato una campagna di mobilitazione. Si chiede alle imprese e ai governi di agire per tutelare i diritti delle comunità locali e modificare le relazioni di potere tra queste e i grandi investitori. Solo così gli investimenti sui terreni potranno davvero promuovere
– la “food security”, vale a dire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari (il cibo di oggi), e
– lo sviluppo economico locale (il cibo di domani).
Ciascuno di noi può partecipare, basta una sottoscrizione e magari pure un piccolo contributo a “Coltiva, il cibo, la vita, il pianeta” http://www.oxfamitalia.org/coltiva.