Dire, fare, baciare, lettera, pubblicità e comunicazioneNotizia vecchia fa buon brodo

Sono convinto che al mondo c’é ancora qualcuno che non lo sa. Mi ci gioco il mio vecchio contafili, sono sicuro che c’é qualche creativo, soprattutto Art director, che da una settimana é impegnatis...

Sono convinto che al mondo c’é ancora qualcuno che non lo sa.
Mi ci gioco il mio vecchio contafili, sono sicuro che c’é qualche creativo, soprattutto Art director, che da una settimana é impegnatissimo a lavorare, tagliare, cucire, incollare, scollare, ritagliare, ristampare, ritagliare, ricollare una importantissimo annuncio stampa per lo yogurt che fa stare bene il pancino, o per la vettura che consente di rimorchiare le fotomodelle per strada, e che non sa che il benemerito proprietario della ditta che ha pensato, modellato, costruito il suo computer é morto.
Essi, il buon vecchio Steve Jobs se n’é andato, neanche fosse un vecchio modello Quadra 700, lasciando milioni di creativi, grafici, designer e smanettatori professionisti un po più soli.
Perché comunque la si voglia prendere questa notizia la morte del padre della melina che da anni ci accompagna nel nostro lavoro quotidiano, é una notizia che non puo’ lasciare indifferenti. Non come Michael Jackson, ma insomma.
Che poi é un vero paradosso, ho un forno a microonde e un ferro da stiro della stessa marca, ma non ho nessuna informazione, né credo l’avro’ mai sulla salute del signor Moulinex.
Eppure la morte del CEO della società che ha costruito il mio computer ha scatenato una vera e propria corsa alla riflessione creativa, al disegnino più originale da mettere sul proprio profilo Facebook, per partecipare a questo lutto collettivo, ma anche quantomai simbolico di un villaggio globale che i prodotti Apple hanno partecipato largamente a collegare.
Steve Jobs, aldilà di ogni giudizio morale, ha democratizzato l’uso del personal computer consentendo a milioni di persone di bypassare la conoscenza tecnica e la formazione informatica per concentrarsi sull’utilizzo finale dell’oggetto. Vuoi ascoltare musica ? C’é iTunes ! vuoi montare i tuoi film delle vacanze ? c’é iMovie ! Una quadratura del cerchio che fino a vent’anni fa sembrava impossibile, la melina l’ha fatto.
La semplicità applicata alla efficacità é sembrata da sempre la filosofia che ha animato la Apple, sia nella concezione dei loro prodotti, sia nella comunicazione per venderli. Si, chi sa smontare e rimontare a piacere un PC non sarà mai d’accordo con me, considererà sempre Steve Jobs come un pifferaio magico che ha applicato la sua melina agli oggetti più semplici facendoseli pagare di più. Non avrebbero torto, ma quanta gente si é avvicinata all’informatica senza sapere neanche come spostare un file da una cartella a un’altra. In fondo chi l’ha detto che un computer puo’ essere utilizzato solo da chi saprebbe risconoscere al solo tatto una carta memoria da una carta video.
Poche aziende hanno guidato lo spirito dei tempi quanto Apple, poche cose contengono in se tante potenzialità quanto l’avere la mano sul mouse di un Macintosh.
Fin dai primi spot la casa di Cupertino ci ha promesso il potere di essere migliori di quello che siamo, ha allargato le nostre prospettive, ci ha detto di pensare diversamente.

E ha sempre mantenuto le sue promesse. Come pochi slogan pubblicitari sono riusciti a fare. Facendosi pagare, nessuno lo puo’ negare. Ma con quanto piacere, e con quanta convinzione ogni volta che un nostro amico ci ha parlato dei suoi problemi con il personal computer, abbiamo risposto guardandolo negli occhi : « Fatti il Mac ».

http://www.youtube.com/watch?v=sFNrSlECcqI
http://www.youtube.com/watch?v=qdxVIyuO4OU&feature=related

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