Finalmente è arrivato. Il freddo che i produttori di piumini, cachemire, cappotti e stivali imbottiti di pelliccia, aspettavano da tempo ha fatto capolino sabato sera. Ed eccolo qua. Accanto alla gioia delle aziende, che finalmente potranno sperare in qualche vendita in più, c’è un’iniziativa interessante che coinvolge il mondo della moda: si chiama “Donate a coat” – donate un cappotto – e nasce dall’idea dell’associazione Age UK (il sito è www.ageuk.org.uk/donateacoat).
Nel Regno Unito, chiunque voglia donare un cappotto che non gli piace più, che non gli va più bene, potrà consegnarlo in uno dei 450 punti vendita che aderiscono alla campagna di Age UK. A chi andranno i cappotti? Agli anziani. L’anno scorso in Gran Bretagna per il freddo ne sono morti ben 200. Un numero allarmante.
A dare volto all’iniziativa sono alcuni protagonisti del mondo della moda e non solo: la stilista Stella McCartney, la top model Elle – the body – MacPherson, l’attrice Helen Mirren.
Pensare che i destinatari di questi cappotti siano gli anziani in generale – tra cui alcuni homeless e in difficoltà – è senza dubbio lo specchio di come la crisi si stia abbattendo senza pietà su determinate fasce della popolazione. Anche in Inghilterra, dove gli echi dell’instabilità dell’Euro Zona arrivano ma attutiti rispetto a quanto accade in Italia.
Non sarebbe male che gli stilisti, le celebrities e, perchè no, i giornalisti di moda (che di cappotti immagino avranno zeppi gli armadi) patrocinassero una campagna simile anche in Italia. Le campagne charity a cui partecipano sono moltissime: è vero. Ma qui si tratterebbe di prestare semplicemente il proprio volto: il resto è nelle mani di chi, aprendo l’armadio, si accorge del superfluo.
Per chi poi volesse fare da solo ci sono sempre la Caritas e l’opera S.Francesco per citarne due.