Accadde DomaniLa brutta eredità di Augusto Minzolini. Il boom di Mentana e La7: una buona tv si può fare.

Augusto Minzolini un regalino lo ha lasciato alla Rai per le vacanze natalizie: un crollo degli ascolti e uno stop della fiducia nel Tg1, presso il pubblico al 50 per cento: 3 punti in meno di un a...

Augusto Minzolini un regalino lo ha lasciato alla Rai per le vacanze natalizie: un crollo degli ascolti e uno stop della fiducia nel Tg1, presso il pubblico al 50 per cento: 3 punti in meno di un anno fa. Anche Gianni Riotta, che pure non aveva brillato, nel 2007 aveva portato l’affidabilità del Tg1 al 69% degli italiani. Lo stesso livello, più o meno, del 2002. Il regalino di Minzolini è davvero straordinario e mostra che al peggio non c’è mai fine. La Rai, come avrebbe fatto qualsiasi editore privato lo avrebbe dovuto licenziare molto prima ma l’ex direttorissimo era un fedelissimo di Berlusconi e questo bastava. Anche il Tg5, secondo il sondaggio pubblicato da Republica, ha fermato la fiducia al 49%. Cioè: 11 punti in meno del 2007. Le due portaerei del duopolio dunque arrancano e questo è un bene. È salutare per il pluralismo e per il fatto che questo fenomeno ha permesso a un’altra emittente, La7 di uscire dalla morsa infernale del duo Rai-Mediaset. La crescita più evidente infatti stata realizzata dal Tg di La7. Enrico Mentana, che quando era al Tg5 teorizzava il primato della cronaca, ha scelto un notiziario iper politico che tuttavia è diventato punto di riferimento del popolo di centro sinistra. I numeri sono dalla sua: secondo il sondaggio Si è guadagnato la fiducia del 52% degli italiani: 6 punti in più dell’anno scorso, ma 17 più del 2007. A parte la tecnica innovativa di decodificare le notizie prima dei titoli, Mentana si limita ha dare tutte le informazioni con un pizzico di spirito critico e senza essere il velinaro del palazzo alla Minzolini. Insomma niente di trascendente. Un tg libero. La dimostrazione che basta poco per fare buona informazione. Secondo quanto emerge dal sondaggio pubblicato da Repubblica il boom di Mentana si riflette anche nella rete. L’Infedele”, di Gad Lerner, ad esempio, è “il programma di approfondimento e dibattito politico che guadagna maggiormente negli ultimi anni. Oggi si attesta al 39%: 6 punti in più dell’anno scorso, ma 13 rispetto al 2007. Anche “Otto e mezzo”, condotto da Lilli Gruber, ha consolidato i consensi dell’anno scorso: 35%. Cioè 10 punti in più del 2007, quand’era diretto da Giuliano Ferrara, meno affine all’orientamento politico del pubblico. Il canale di riferimento per i programmi di dibattito politico e di inchiesta, tuttavia, resta la Terza rete. “Ballarò”, condotto da Giovanni Floris, continua a primeggiare largamente (55% di fiducia). Seguito da “Report”, di Milena Gabanelli (48%). Mentre “Porta a Porta”, di Bruno Vespa, e “Matrix”, di Alessio Vinci, collocati in seconda serata, stazionano più in basso intorno al 40%. Sostanzialmente stabili rispetto al 2010″.

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