In un editoriale di prima pagina sul Fatto Quotidiano Marco Travaglio se la prende con il Corriere della Sera e con gran parte della stampa italiana che ha nascosto o confinato nelle pagine interne la notizia assai clamorosa della condanna per evasione fiscale di alcune grandi banche italiane che dovranno sborsare al fisco complessivamente circa 800 milioni di euro più gli interessi maturati. Nella lista degli evasori ci sono Montepaschi, Unicredit, Bpm, Credem e dulcis in fundo Intesa Sanpaolo che ha versato al fisco ben 270 milioni evasi, secondo l’Agenzia delle Entrate, dal colosso bancario guidato fino a qualche settimana fa dall’attuale ministro Corrado Passera. Non si può dare torto a Marco Travaglio: una notizia del genere in qualsiasi altro paese avrebbe preso le principali pagine dei giornali e non lo spazio di una notiziola di serie b come è avvenuto sul Corriere della Sera. Sul banco degli imputati per evasione fiscale è salito infatti l’intero sistema bancario italiano reo di aver evaso il fisco negli anni 2005-2007. Se questa non è una notizia da prima pagina stento a capire quali siano le notizie degne di questo nome. E il fatto che le banche chiamate in causa dall’Agenzia delle Entrate abbiano scucito i quattrini dovuti significa che il Fisco era dalla parte della ragione. Ma c’è qualcosa di più. C’è un’aggravante, purtroppo, che riguarda Intesa Sanpaolo, perchè l’Istituto di credito guidato fino a poche settimane fa da Corrado Passera ha fornito al governo non soltanto il ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture ma anche una serie di personaggi che ruotavano attorno alla Banca, dal ministro Elsa Fornero al sottosegretario Mario Ciaccia. In un momento in cui il governo guidato da Mario Monti chiede al paese sacrifici e in particolare decide un ulteriore pesante aumento della pressione fiscale è a dir poco fastidioso venire a sapere che durante la gestione di Corrado Passera Banca Intesa evadeva le tasse per una cifra considerevole. Minimo il ministro Corrado Passera dovrebbe chiedere scusa agli italiani. A questo c’è da aggiungere che Intesa Sanpaolo è azionista del Corriere della Sera. Se Ferruccio De Bortoli avesse voluto fare una bella figura avrebbe messo la notizia in prima pagina, in modo da togliere ogni sospetto su un possibile trattamento speciale verso uno degli azionisti più importanti di Rcs. Diciamolo pure, questo è un duro colpo alla credibilità del ministro Passera e di tutto il governo.
16 Dicembre 2011