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Attacca in Italia Anonymous, il gruppo di hacktivism orami noto in tutto il mondo per le sue campagne di “oscuramento” di siti web per proteste (fra le ultime quella contro SOPA , il piracy act proposto negli Usa per permettere ai titolari di copyright statunitensi di agire direttamente per impedire la diffusione di contenuti protetti). stasera con un twit :
“Tango down: http://www.giustizia.it/giustizia“
gli attivisti hanno di fatto dichiarato di aver bloccato il sito del ministero della Giustizia italiano (www.giustizia.it). Il sito ora (22.45) risulta irraggiungibile.
In queste ore la campagna Anonymous è concentrata sulla chiusura da parte dell’Fbi di Megaupolad, il noto sito di file sharing. L’appello degli attivisti hacker, tradotto anche in italiano parla di «urgente richiamo d’allerta per tutte le persone degli Stati Uniti». «Noi siamo Anonymous. – si legge – Noi siamo una legione. Non perdoniamo la censura. Non dimentichiamo la negazione dei nostri diritti come esseri umani liberi. Questo è per il governo degli Stati Uniti. Dovevate aspettarvi la nostra reazione».
Aggiornamento ore 23: l’attacco al sito va scemando, http://www.giustizia.it/giustizia/ riprende, seppur lentamente. Non tutte le pagine sono visibili:
il sito appare così, formato solo testo:
sono le 23.10 e il sito si vede, poi torna in down. Insomma, attacco altalenante, ben diverso dalla potenza di fuoco che ha tirato giù i siti americani. Dell’operazione si parla molto via twitter
23.30 l’attacco continua.
0.02. l’attacco è ancora a corrente alternata. La questione è che il DoS verso giustizia.it è sicuramente più una operazione simbolica che, fortunatamente, un vero danno. I motivi sono semplici: primo l’orario dell’operazione (notte), secondo la sostanziale inutilità del sito: qui in Italia la giustizia telematica è ancora oggetto di convegni declinati al futuro remoto.