Perchè l’ex presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, visto che a parte qualche udienza processuale ha meno impegni, non trova il tempo per fare una telefonata all’amico Vladimir Putin sulla tragedia siriana? Nelle piazze di quel paese i morti non si contano più e siamo sull’orlo della guerra civile. Gli Stati Uniti sarebbero anche disposti a prendere in considerazione qualche forma di intervento ma la Russia si oppone.
“Il presidente siriano Bashar Assad e i suoi compari stanno lavorando duramente per mettere i gruppi etnici e religiosi in Siria gli uni contro gli altri, rischiando la discesa in una guerra civile. O si agisce o si è suoi complici”. Con queste parole il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ha stigmatizzato ciò che sta accadendo in quel paese. La seduta Onu dovrà servire a valutare il piano della Lega araba per porre fine alle violenze ma l’ipotesi araba è stata contestata dalla Russia, che ha il diritto di veto come membro permanente del Consiglio di sicurezza Onu. “Le Nazioni Unite non devono Immischiarsi negli affari interni della Siria”, ha detto il rappresentante della Russia all’Onu. Ma fuori dalla diplomazia la situazione è tragica, in un sol giorno sono state uccise cento persone e la stampa internazionale ha messo in ombra quello che sta accadendo.
Visto che l’ex presidente del consiglio ha sempre vantato la sua amicizia con l’ amico Putin fino a definirlo un dono del signore per la Russia, dovrebbe in questo caso convincerlo a retrocedere dalla decisione di porre un veto che probabilmente metterà in salvo ancora una volta Assad. Invece di occuparsi soltanto dei suoi processi e delle nomine Rai il cavaliere potrebbe fare questo nobile tentativo. Non vogliamo pensare che l’amicizia con Putin fosse soltanto finalizzata agli affari sul gas o a qualche festino a luci rosse. Faccia un gesto in questo senso Cavalier Berlusconi. L’ultima volta che si astenne dal telefonare per non disturbare il manovratore si trattava del colonnello Gheddafi. È vero che oggi lei non è più presidente del consiglio e che un passo in questa direzione dovrebbe farlo l’attuale ministro degli Esteri ma lei può comunque muoversi con i suoi canali privati. Se farà un gesto in questa direzione forse la sua persona sarà ricordata anche per altro oltre che per le leggi ad personam o i processi.
1 Febbraio 2012