La Nota Politica dei VentenniC’è stato come un lampo lì proprio in mezzo al cielo che era blu cobalto. E la colpa è di non so di CHI

Da domani, ma forse da già da oggi, fiumi di parole vuote, figlie di una retorica ipocrita e compiaciuta di se stessa, si sprecheranno. E poi moriranno dimenticate. Lui, no. Le sue canzoni,no. La s...

Da domani, ma forse da già da oggi, fiumi di parole vuote, figlie di una retorica ipocrita e compiaciuta di se stessa, si sprecheranno.

E poi moriranno dimenticate.

Lui, no. Le sue canzoni,no.

La sua genialità di istrione di poche e taglienti parole, nemmemo. Il suo stile eccentrico e “clownesco”, come amava definirlo, quel sorriso accennato di sottecchi che voleva dire tutto, i primi passi nel jazz. Quel clarinetto, da cui tutto cominciò.

Un pezzo di storia italiana civile e politica, di impegno sociale e morale, se ne va. E con lui, un pezzo dei ricordi di un pò di tutti.

No, non si può. Io non lo ricorderò. Non ho intenzione. Dalla rivive nei ricordi di una melodia ascoltata da un vecchio giradischi, in un caldo pomeriggio di inizio estate.

Le persiane accostate gelose delle note che verranno, la finestra socchiusa, il rumore attutito della città che lentamente muore.

Silenzio. Adesso canta il Maestro.

Ciao!

la passione per le cose
che non possiamo stare senza
anche le pericolose
come ad esempio una canzone
mentre la stai cantando
di là qualcuno muore
qualcun altro sta nascendo
è il gioco della vita
la dobbiamo preparare
che non ci sfugga dalle dita
come la sabbia in riva al mare