ElleBoEuro 2012, si parli del caso Yulia Tymoshenko. E l’Italia che fa?

Alla vigilia di Euro 2012 in Polonia e Ucraina il tema caldo nelle cancellerie europee era la proposta, arrivata da più parti, di boicottare ufficialmente gli europei per solidarietà con Yulia Tymo...

Alla vigilia di Euro 2012 in Polonia e Ucraina il tema caldo nelle cancellerie europee era la proposta, arrivata da più parti, di boicottare ufficialmente gli europei per solidarietà con Yulia Tymoshenko, l’ex primo ministro ucraino condannata a sette anni di reclusione per abuso di potere nell’ottobre del 2011, al termine di un processo “politico” . Poi al fischio d’inizio, la vicenda, almeno in Italia, è passata in secondo piano quando invece meriterebbe di essere discussa.

David Cameron, primo ministro Inglese, Angela Merkel, cancelliera tedesca, Francois Hollande, presidente francese, Josè Barroso, presidente commissione europea, e Vaclav Klaus, presidente della Repubblica Ceca. Loro hanno deciso di boicottare gli Europei che già dopo i primi giorni rischiano di macchiarsi di connotazioni politiche dopo i gravi incidenti tra la tifoseria russa e polacca. Scontri che non riguardano certo il calcio, al punto che è già in viaggio per la Polonia il consigliere di Putin, Mikhail Fiedotov, che avrebbe detto ai media russi:«Bisogna allentare la tensione e non permettere altri incidenti»

Questo torneo sarà ricordata a lungo come l’europeo della diplomazia: la crisi economica, il caso Tymoshenko e la crescente tensione tra Russia e occidente. Questi sono i veri europei, il calcio è soltanto una bella scenografia.

Nel paese dei 60milioni di commissari tecnici quanto può importare del peso politico degli Europei? Naturalmente meno di zero. La prima pagina dei giornali la guadagnerà Antonio Cassano con le sue dichiarazioni sui gay, mentre del boicottaggio degli Europei forse ci si ricorderà nella fase finale del torneo.

Il governo Italiano che farà? Giorgio Napolitano, presente alla gara di esordio, oltre che scherzare con Buffon negli spogliatoi, intende prendere posizione ufficiale sul caso? Domande lecite a cui per ora non c’è risposta. L’unica dichiarazione – che in verità chiarisce poco – l’ha rilasciata il ministro dello sport, Piero Gnudi:«Io preferirei non andare in Ucraina perchè quandosi offende la democrazia si offendono tutti i cittadini». «Credo – ha aggiunto – che sia un sentimento non solo delgoverno, ma di tutti i cittadini. In caso di finale, ha detto,la decisione sara’ del governo».

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