Ricordiamo una famosa uscita di Topolino del 1994 in cui Paperino, festeggiato per i suoi 60 anni, cominciava a realizzare di essere entrato nel triste alveo della vecchiaia impersonando i panni del vecchio burlone fallito. Chissà cosa direbbe oggi che di anni ne compie ben 78.
Il vecchio papero nacque il 9 giugno del 1934 e la sua prima apparizione avvenne nell’ormai celeberrimo cartone La gallinella saggia, che avrebbe ispirato anche una storia di Al Taliaferro, primo fumettista e grande protagonista della diffusione del papero con le sue strisce. Tuttavia il vero grande padre di Paperino fu Carl Barks, altrimenti detto, non a caso, The Good Duck Artist.
Su Paperino è stato scritto moltissimo. Per cominciare ci sarebbe il noto volume di riferimento Introduzione a Paperino – La fenomenologia sociale nei fumetti di Carl Barks di Marovelli, Paolini, Saccomano. Quello che emerge, come in tutta l’arte popolare che si rispetti, è il ruolo profondamente sociale del papero. Nel bellissimo, e abbastanza recente, volume Carl Banks il Signore di Paperopoli Ovvero Barks, Scarpa e il Colosso del Nilo di Thomas Andrae, professore al dipartimento di cinema della San Francisco State University, si delinea un ritratto del noto disegnatore della Disney che riesce a configurare nelle storie paperopolitane i temi propri di quegli anni come il femminismo (Paperina è nota per governare l’esistenza dell’eterno fidanzato), il conflitto tra il classico capitalismo all’americana e le nuove frontiere industriali (Paperon De Paperoni è l’ultimo self-made-man contro il regno dei nuovi rampanti e spregiudicati imprenditori), e i temi ambientali.
Insomma, vecchio papero, ti auguriamo cento di questi giorni.