ElleBoTutto bello il concerto per l’Emilia

Lo ammetto: quando mi sono seduto davanti al televisore per seguire la diretta su Rai Uno del “Concerto per l'Emilia” avevo tanti pregiudizi sulla riuscita dello spettacolo che però, pian piano, so...

Lo ammetto: quando mi sono seduto davanti al televisore per seguire la diretta su Rai Uno del “Concerto per l’Emilia” avevo tanti pregiudizi sulla riuscita dello spettacolo che però, pian piano, sono caduti uno dietro l’altro lasciando spazio all’entusiasmo. Ed ora che è finito posso dire, con il cuore: Tutto bello! La manifestazione è pienamente riuscita.

Ci sarà pure stata qualche sbavatura, qualche performance, diciamo, non brillante ma non è importante. Questa sera ha vinto la solidarietà e anche la Rai è stata all’altezza del compito comportandosi da eccellente servizio pubblico a disposizione del paese. Eccezionale il duetto tra Francesco Guccini, con la voce rotta dall’emozione, e Caterina Caselli, al ritorno su un palco dopo 42 anni, sulle note di “Per fare un uomo”. Rabbiosa Raffaella Carrà che dal palco si rivolge “ai potenti” d’Italia chiedendo loro di fare “qualcosa subito per l’Emilia”. E durante la serata Bologna ha riabbracciato Lucio Dalla sulle note di “Piazza Grande” cantata da Gianni Morandi e da Gaetano Curreri degli Stadio. Poi con “L’anno che verrà” interpretata da Cesare Cremonini e Laura Pausini.

Sul finale è arrivato il contributo più attivo e politico. Loro, i Modena City Ramblers, hanno portato sul palco due canzoni con testi politicamente impegnativi ed eccezionalmente, vista la circostanza, trasmessi (forse per la prima volta) sulla rete ammiraglia della Rai. Degna conclusione del concerto è affidata alla loro canzone “100 passi” dedicata a Peppino Impastato e alla lotta quotidiana contro il cancro della mafia nel paese. I titoli di coda sono affidati ai Nomadi, il gruppo che assieme a Guccini ha pensato e ideato la serata, “Dio è morto”. Un gran finale da brivido.

Nelle oltre tre ore di diretta no stop (nessun intermezzo pubblicitario) è entrata nelle case degli italiani un po’ di quella mentalità emiliana, di quell’orgoglio del popolo che ha dato al mondo la Ferrari e la Ducati. Il Parmigiano Reggiano e la Barilla. Ed è toccato al presidente della regione Emilia Romagna, Vasco Errani ricordalo ancora una volta:«Allo Stato non chiediamo un euro in più di quello che serve per ricostruire – ha detto sul palco – Noi non faremo paesi 2 o 3. Sarà dura, potremo anche sbagliare, ma alla fine ce la faremo. E prometto che le risorse raccolte, anche grazie alle tante donazioni, non andranno da nessuna altra parte se non nelle scuole, nelle case e negli ospedali che hanno subito danni».

Nessuna critica, se arriverà, potrà scalfire una serata che ha mostrato l’orgoglio e la dignità prima di una regione poi di una intera nazione. Solo una piccola cosa non è piaciuta ed è stata corretta da un emozionante Paolo Belli (sua la più bella e sentita perfomance sul palco): il terremoto ha interessato anche province della Lombardia e del Veneto che devono essere ricordate con pari dignità.

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club