Negli ultimi giorni si è a lungo scritto e parlato di Umore Maligno, un sito satirico che “non accetta limitazioni” in quanto la satira è “manifestazione del libero pensiero”. C’è qualcuno, non voglio neanche perdere tempo a cercare chi, che vuole chiudere questa pagina perché offensiva nei confronti dei disabili.
Cosa mai avranno scritto quei cattivoni per essere l’oggetto di un’accusa tanto grave? Proviamo a leggere.
Ma quali trattamenti possono migliorare la vita di un disabile e della sua famiglia? Al primo posto c’è naturalmente l’eliminazione del soggetto, che non tutti si sentono di praticare vuoi per timore delle conseguenze legali vuoi per un malsano attaccamento che con il tempo si sviluppa anche verso le più immonde fra le creature: per questa ragione sarebbe assolutamente opportuna l’uccisione in culla, magari con l’aiuto di personale sanitario prezzolato che aiuterà a simulare un incidente.
Se avete letto questo testo e pensato che l’oggetto di questo pezzo fossero i disabili, allora siete degli idioti. Sotto attacco è invece l’incerto rapporto che le persone non affette da malattie hanno nei confronti di colore che soffrono della Sindrome di Down, per esempio. Come si può pensare, anche solo per un secondo, che frasi del genere siano scritte con l’intenzione di essere messe in pratica?
Una capacità di lettura così scarsa, se diffusa, si aggiungerebbe alla lunga lista di problemi del nostro beneamato paese. Perché se la popolazione non riesce a distinguere fra un sito di satira ed un programma politico (quello sì censurabile qualora contenesse affermazione del genere), allora siamo nei guai.
Ieri sera l’amministratore di un sito collegato a Umore Maligno ha pubblicato un pezzo altrettanto caustico in cui lo scrittore invitava a uccidere e cucinare bambini.
Un Americano, mia conoscenza di Londra, uomo molto istruito, mi ha assicurato che un infante sano e ben allattato all’età di un anno è il cibo piú delizioso, sano e nutriente che si possa trovare, sia in umido, sia arrosto, al forno, o lessato; ed io non dubito che possa fare lo stesso ottimo servizio in fricassea o al ragú.
L’autore? Un tale Jonathan Swift, maestro irlandese di satira vissuto a cavallo fra il XVII e XVIII secolo.
Attenzione, il sottoscritto non vuole paragonare la prosa aulica e composta di Swift alle acide battute di Umore Maligno. Anche qui è lampanente la differenza di qualità e stile. Resta però il fatto che la libertà di espressione deve essere difesa a qualsiasi costo, e non soltanto quando è un sito/blog/comico che ci garba…o quattro secoli dopo.