Cara lettrice, Caro lettore,
siamo rimasti in pochi gentiluomini a ritrovarci di sera nel Reale Circolo Ufficiali. Qualche socio anziano preferisce trascorrere agosto al fresco riparo di ulivi secolari in quel della sua terra natia. I soci più giovani, dunque più avvezzi all’avventura, hanno invece deciso di esplorare le meraviglie esoteriche del Vicino e del Lontano Oriente. Prima di partire, questi ultimi, hanno chiesto pareri sui capi d’abbigliamento da riporre in valigia. La cosa ha lusingato particolarmente quel gentiluomo tutto d’un pezzo che risponde al nome di GianGiacomo Filippo Dei Conti Augustei. Dall’alto della sua esperienza, questi ha consigliato di commissionare al proprio sarto di fiducia due o tre sahariane, altrettante bush shirt a maniche lunghe, ça va sans dire, da arrotolare all’occorrenza.
Siamo rimasti in pochi soci, dicevamo, per le sale del nostro club di conservatori. Passiamo le nostre calme serate avvolgendoci nel dolce turbinio di un sigaro, appagando i nostri sensi con uno snifter (due dita) di armagnac, rigorosamente liscio, servito in un balloon e riscaldato dal tepore del palmo delle nostre mani. Nonostante ciò, nelle scorse sere si è fatta largo tra noi una lenta e moderata preoccupazione per il futuro.
Con l’avvento dell’estate è tutto un deplorevole fiorire di polpacci maschili che ciabattano per le vie cittadine. Perché un uomo che abbia superato i 21 anni insista nel voler concorrere con le donzelle nella gara a chi riesce a mettere in mostra di più, è un interrogativo al quale non riusciamo a rispondere. Capiamo che in nome della comodità tutti si sentano in diritto di “sdrammatizzare” (!) il loro armadio, ma troviamo raccapricciante abbrutire l’urbanità con siffatti esempi di stortura. Non ci riferiamo, ovviamente, ai numerosi turisti che deplorano la nostra intima italianità e che nulla trovano di male nell’indossare calzini di spugna e sandali, quanto piuttosto ai nuovi business men che seguono le regole dettate dai direttori dei periodici maschili in fatto di abbigliamento. Di norma costoro, i direttori dei periodici maschili, in realtà sono delle direttrici. Questo basterebbe per una contraddizione in termini: come possa una donna parlare ad un uomo di faccende da uomo rimane un mistero. Tuttavia la tanto sbandierata ed innaturale parità dei sessi ha portato anche a questi corto circuiti. Tant’è.
Un lettore attento di questi mensili deve essere il Presidente della Repubblica (Viva il RE), onorevole Giorgio Napolitano, che, evidentemente, deve aver frequentato in passato (quand’anche lo avesse fatto … ) uno di quei circoli liberal e progressisti dove tutto è permesso e che accettano all’ingresso persino le donne. Non ci stupisce dunque che il più autorevole esempio di questa Repubblica (viva il RE) si faccia immortalare in quel di Stromboli in braghe corte e sneakers (foto: Corriere.it), andando così ad ingrossare le file dell’esercito di uomini malmessi che indossano armature striminzite.
Non ci è rimasto altro da fare che non sia convocare d’urgenza il Gabinetto di Guerra. L’appuntamento è fissato per questo venerdì sera, ore 19 e 35 minuti in punto nel salone del Reale Circolo Ufficiali. E’ gradito farsi annunciare all’ingresso. Si astengano dal presenziare le donne, in primis perchè non sono stanze per animi dolci e gentili, ma soprattutto perchè è un luogo frequentato esclusivamente da gentiluomini, dove si discute di argomenti da uomini. Dissertazioni che le donne non capirebbero. Checché ne dicano le direttrici dei periodici maschili.
Cordialità
GianMaria D’Aspromonte