Sono ancora negli occhi di tutti coloro che si interessano della situazione dei cosiddetti “Popoli senza Stato” le immagini che provengono , e che vengono pubblicate su tutti i media del mondo, dalla Catalunya : un numero impressionante di cittadini in piazza per chiedere l’Indipendenza della Catalunya stessa, con addirittura auto della Polizia Catalana con ai finestrini bandiere catalane sventolanti, segno che anche all’interno delle Istituzioni questa richiesta si sta facendo sempre piu’ pressante. Un grande successo per gli organizzatori della manifestazione stessa e direi in prima fila dell’Assemblea Nazionale Catalana, che da mesi si adopera per diffondere sempre piu’ il messaggio nazionalista.
Tutto questo deve far riflettere anche i cittadini Lombardi e non solo per i parallelismi evidenti con la Regione della Penisola Iberica in campo socio-economico (anche se la realtà attuale catalana sarebbe immediatamente sottoscrivibile da chi abita la nostra Terra sotto molteplici aspetti, da quello di autonomia decisionale a quello di carattere linguistico, ecc…..), ma anche per la situazione politica.
Nelle ultime elezioni relative al Govern della Generalitat, i Catalani hanno una volta di piu’ abboccato all’amo di un Partito, CiU, che pur avendo come merito del passato quello di aver portato la trattativa con lo Stato spagnolo in materia di autonomia ai livelli attuali, non ha avuto mai il coraggio in questi ultimi anni di abbracciare seriamente, e non in modo strumentale, l’opzione indipendentista. Coloro che apertamente e a viso scoperto si proclamavano per una via di separazione ufficiale da Madrid (ERC, SI e Reagrupement) erano in un qualche modo usciti sconfitti dalle urne, in quanto i cittadini avevano preferito la tranquillità a un taglio netto.
Ma da quando tutto ciò e’ avvenuto, nel novembre 2010, molta acqua e’ passata sotto i ponti: il sistema Spagna e’ entrato in una crisi che pare senza ritorno e il nuovo Governo di Madrid sta cercando di recuperare spazio colpendo duramente le Autonomias e i cittadini.
La risposta della Catalunya e’ giunta ieri: nel giorno della Diada , un milione e mezzo di Catalani hanno detto BASTA.
Basta con la Spagna, ma anche Basta con i politici trattativisti, sempre alla ricerca di accordi piu’ o meno sottobanco con lo Stato stesso.
Ora, fatte come dicevo prima le debite proporzioni, direi che anche qui possiamo trovare una convergenza fra la Catalunya e la Lombardia: anche noi ci troviamo di fronte a uno Stato che, per oltre 150 anni, ha dissanguato e continua a dissanguare la nostra Terra, uno Stato senza alcun rispetto per la Lingua e le nostre Tradizioni.
Anche noi abbiamo a che fare con una classe politica che ci ha turlupinato per decenni parlando, spesso senza conoscerne neppure il significato, di Devolution, di Federalismo e che oggi cerca di riciclarsi urlando contro Roma, pronta invece a scendere a patti con la stessa per il classico piatto di lenticchie ( o di coda alla vaccinara…..). Anche da noi ci sono movimenti che parlano di maggiore autonomia, ben sapendo che questo non farebbe altro che prolungare la schiavitù Lombarda.
E’ ora che anche i Lombardi facciano la loro scelta chiara: solo l’Indipendenza ci può ormai salvare dal baratro e bene lo dovrebbero sapere i piu’ di 40.000 lavoratori Lombardi che negli ultimi mesi hanno perso il posto di lavoro, nonché gli imprenditori che hanno dovuto chiudere le loro fabbriche.
Dobbiamo solo trovare un po’ di coraggio e appoggiare chi, certamente senza avere dietro le spalle la Storia dell’Indipendentismo Catalano, ma con pari onesta’ intellettuale, si batte a difesa dei Cittadini Lombardi contro l’Italia e i suoi ascari.
BASTA ITALIA, BASTA VOLERLO
Alberto Schiatti – proLombardia Indipendenza