World Urban Forum, ovvero la più importante conferenza a livello mondiale sulle questione urbane. 160 Paesi presenti alla Mostra d’Oltremare, in una Provincia dove,a causa dei roghi tossici, si sta consumando uno dei più grossi disastri ambientali d’Europa.
Eppure invece di fare focus su questo enorme paradosso, da giorni la stampa locale, nazionale ed internazionale non fa altro che parlare di “Giggino a’purpett” – questo il soprannome del Presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro (fonte Wikipedia) – il quale è salito alla ribalta delle cronache internazionali per il modo in cui ha dato sfoggio della sua padronanza linguistica.
Una settimana davvero intensa, si comincia subito alla grande con un’intervista del TG3 dove il nostro legge visibilmente il gobbo, senza alcun ritegno… ma la chicca arriva durante la cerimonia di apertura del WUF quando il Presidente impiega circa 6 secondi per pronunciare la parola “World” e ovviamente la pronuncia male, risate in sala e imbarazzo del Governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, al suo fianco durante questo exploit internazionale.
Eppure quando nel 2009 l’integerrimo Caldoro sponsorizzava Cesaro non sembrava affatto imbarazzato… a quelle elezioni il popolo napoletano non rispose con una risata, non condivideva i video delle sue gaffe e le mostrava agli amici per farsi un paio di risate, allora accorsero a votarlo tutti, allora Cesaro fu eletto con il 58,3% delle preferenze.
Per questo io non riesco a ridere di Cesaro, non riesco a ridere dei suoi problemi con la lingua italiana, non riesco a ridere per le sue gaffe. Chi è davvero ridicolo non è lui, ma chi lo ha scelto e continua a sceglierlo.
Chi mi fa davvero ridere sono i chiattili in giacca e cravatta o le donnine con minigonna inguinale, la crème de la crème degli arrampicatori sociali, che festeggiavano la sua vittoria e che ora non perdono occasione per ridacchiare alle sue spalle salvo chinarsi al suo cospetto quando ve ne sarà nuovamente bisogno.
Cesaro mi intristisce, non riesco a ridere di lui. Io rido di voi, del vostro fare incoerente, della vostra minuscola dignità personale… certo che prima o poi una risata vi seppellirà…