di ERNESTO MARIA RUFFINI – http://www.officinedemocratiche.it
La proposta del “Fisco 2.0” prevede l’insieme di diversi meccanismi da introdurre per sconfiggere l’evasione e per ridurre la pressione fiscale, attraverso i mezzi informatici e tecnologici già esistenti e mettendo il Fisco al servizio del cittadino.
1. Il primo passo è quello di ridurre le scritture contabili e semplificare i calcoli delle imposte. La contabilità fiscale dovrà essere imposta solo alle imprese e ai professionisti che per le loro dimensioni non possono fare a meno di una contabilità; per gli altri soggetti dovranno essere introdotti metodi di calcolo per cassa (entrate meno uscite, senza complicati calcoli di rimanenze e ammortamenti), in modo che la maggior parte dei soggetti possa tenere da sé la propria contabilità, senza passare più dal commercialista.
2. Per semplificare gli unici obblighi fiscali insopprimibili si dovrà generalizzare l’emissione e la ricezione elettronica delle fatture e per i commercianti la comunicazione elettronica dei corrispettivi attraverso l’introduzione degli scontrini fiscali elettronici. Dobbiamo introdurre un sistema in cui i contribuenti titolari di partita IVA per emettere una fattura debbano semplicemente collegarsi al sito dell’Agenzia delle entrate e aprire una pagina con il proprio profilo fiscale.
Un sistema di fatturazione elettronica consente al Fisco maggiori e più immediati controlli e al contribuente una semplificazione degli adempimenti e una riduzione dei costi. Per la comunicazione elettronica dei corrispettivi, invece, dobbiamo introdurre un sistema dove l’emissione dello scontrino fiscale è non solo registrata, ma trasmessa elettronicamente al Fisco, in tempo reale o periodicamente.Inoltre, dobbiamo ripensare lo scontrino fiscale elettronico come un premio per il contribuente. Attraverso lo scontrino premio il fisco riconosce ai cittadini che richiedono l’emissione dello scontrino fiscale il 30% dell’IVA pagata: basta dare al negoziante il proprio codice fiscale e il negoziante è obbligato a trasmettere i dati in via elettronica al fisco; il cliente non è obbligato a tener lo scontrino e può verificare online i soldi che il Fisco gli ha riconosciuto in premio, usandoli per pagare le proprie tasse o trasferendoli sul proprio conto corrente.
3. Per rendere tutto ancora più semplice, il pagamento dei costi deducibili o detraibili deve essere elettronicamente tracciabile. Questo non vuol dire che anche i pagamenti delle piccole spese quotidiane debbano necessariamente e da subito essere effettuati con la carta di credito o con il bancomat o, ancora, tramite bonifico bancario. La soluzione è molto più semplice e anche in questo caso si tratta di estendere e perfezionare una tecnologia già esistente: come il nostro acquisto di medicinali viene tracciato con la “lettura elettronica” della tessera sanitaria, così i pagamenti fiscalmente rilevanti possono essere tracciati con un fiscal card o con la stessa tessera sanitaria.
4. Attraverso fatture e scontrini fiscali elettronici e tracciabilità elettronica dei pagamenti, il Fisco potrà avere a disposizione tutti gli elementi per compilare la dichiarazione dei redditi di ogni contribuente Non sono i contribuenti a dover impazzire per compilare incomprensibili modelli di dichiarazioni dei redditi, ma sarà lo stesso Fisco che dovrà compilare ed inviarci la nostra dichiarazione dei redditi. Una volta che i pagamenti sono tracciati, il Fisco avrà già a disposizione gli elementi per compilare la nostra dichiarazione dei redditi, considerando i costi che abbiamo sostenuto.
Così da contribuenti controllati diventeremo noi stessi controllori del Fisco.