Le FlâneurGentili mamme tenete i figli maschi lontano da gonne e tacchi

Care Lettrici, questa lettera è per voi. E' per voi, perchè i vostri uomini sono seduti in poltrona a stringere l'orsacchiotto di peluche, dunque è bene lasciarli tranquilli a riprendersi dall'ulti...

Care Lettrici,

questa lettera è per voi. E’ per voi, perchè i vostri uomini sono seduti in poltrona a stringere l’orsacchiotto di peluche, dunque è bene lasciarli tranquilli a riprendersi dall’ultima crisi di pianto per il nuovo film di Julia Roberts. Questa lettera è per voi, perchè ormai gli uomini in casa non hanno voce in capitolo: né per la cena, figurarsi per il modello educativo da adottare per crescere bene i figli.
Vi rivolgo un disperato appello: Per favore, non lasciate che i vostri figli maschi indossino gonne e tacchi o che pensino a pinzettarsi le sopracciglia o ad usare i trucchi. Comprendiamo che i padri, la maggior parte dei padri, non sono d’esempio, ma avete avuto modo di leggere di questa spaventosa tendenza mondiale? Non date retta a chi vi dice che non c’è nulla di male nell’accettare compromessi di genere e di sorta. Al contrario è il male in persona che bussa alle vostre case. Non lasciatevi abbindolare da questa strana teoria “queer” melliflua e scortese di “rieducazione”, che predica l’esistenza di uno spettro di generi anziché due categorie contrapposte. Qui non si discute di orientamenti sessuali, ma di confusione di generi oramai degenerata in un pollaio.
Se avete un figlio maschio educatelo ai buoni sentimenti, all’amore e al rispetto verso le donne. Educatelo ad essere gentile e a pretendere che tutti lo siano nei suoi confronti. Educatelo a tenersi bene in ordine nell’anima e nell’igiene. Educatelo a considerare le donne, non amiche con le quali confidarsi, ma dei graziosi doni della provvidenza alle quali offrire le proprie spalle robuste e forti tanto da proteggere e proiettare speranze future. Educatelo alla differenza di sesso e di provenienza. Non è per nulla vero che siamo tutti uguali, è invece vero che siamo tutti ugualmente rispettabili. Raccontategli la diversità della natura e della vita. Non occupatevi di altro. L’istruzione non è faccenda che possa competere a voi, graziose donne e mamme.
Preparategli la valigia a 14 anni e mandatelo in un collegio, possibilmente militare, perché venga addestrato a vivere la vita lontano dalle rassicuranti grinfie materne. Perché impari come affrontare le difficoltà con dignità. Perché gli venga insegnato il culto dell’onore e della parola data, affinché non venga meno ai proprii principii, mai. Perché gli venga insegnato come mantenere retta la via nel corso della vita. Perché sappia comportarsi a tavola e per strada. Perché gli venga impartita l’istruzione che necessita un gentiluomo dei nostri tempi. Ma soprattutto perché venga scongiurata l’eventualità di avere un’altra generazione di uomini stolti, gretti, sensibili ed effeminati.
O tempora, o mores.

Cordialità
GianMaria D’Aspromonte
@giandaspromonte

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