Il primo calcio l’ho sentito il giorno dell’amniocentesi. Ero a poco più di 17 settimane e con Mr P. ci stavamo gustando due paninazzi del McDonald’s sul lettone, davanti a un film di Bud Spencer e Terence Hill. Io avevo preso il Filet o’fish, menu ovviamente, tranne per la Coca cola perché a quei tempi ancora non sopportavo il gas delle bollicine nello stomaco. Alle patatine fritte, invece, non avevo rinunciato!
Da allora nella mia pancia è successo più o meno di tutto. Calcioni da farmi sollevare le gambe per riflesso (documentati anche con video), movimenti vari da destra a sinistra e viceversa, visibili anche da fuori. Quella cosa delle tenere bollicine o delle farfalle nella pancia – così in molti descrivono i primi movimenti del bambino – il mio bebè ha deciso di saltarla proprio. Meglio dare un segnale chiaro e inconfondibile, si sarà detto. E in fondo sono d’accordo: io avrei fatto lo stesso.
L’ultima pratica è una specie di vibrazione. Non ho ancora deciso se sorriderne o cominciare a preoccuparmi, ma da un po’ di tempo insieme ai (poco delicati) calcetti avverto come un tremore. Come in quei film demenziali in cui il protagonista ingoia un cellulare, qualcuno gli telefona e la pancia vibra: ecco, io ancora non sono riuscita a “rispondere” ma la sensazione è quella.
Cosa starà succedendo? In attesa di vedere il ginecoloco – mancano pochi giorni alla visita di routine e io detesto chiamarlo per ogni piccola cosa, quindi aspetterò – ho fatto un giro su Internet. Tanto è così: all’inizio me la tiravo tanto, poi anche io ho ceduto al fascino comunitario dei vari forum online in cui gli utenti usano nick come “arte” o “amore”, parlano di embrioni e feti come “cucciolini” o “stelline” e si firmano includendo la settimana e i giorni di gravidanza anche se sono incinta da un mese (tipo “mammina 4+2”).
Stando a quello che si dice nei forum, comunque, pare che la vibrazione nella pancia sia una sensazione normale. Quanto meno diffusa. È successo anche a Memina, Mamma Orsa e tante altre affiliate ai club di mammole. Quindi per qualche altro giorno, ma sempre con cautela, non me ne preoccuperò. Sarà come aver ingoiato un cellulare. Drin drin!