Si sta diffondendo la notizia.
Certo ormai sarebbe pure ora, diciamo più che altro ormai la pancia è “innascondibile”, anche un astigmatico miope capirebbe che si tratta di un rigonfiamento di tipo gravidico.
Poco meno di un annetto fa uno dei condomini del palazzo dove viviamo chiese a Mr P. se io fossi incinta. Disse che l’aveva intuito dalla mia andatura (!), da come inarcavo la schiena (!!), quella volta che ci eravamo incrociati nel garage. Ovviamente io non ero affatto incinta e altrettanto ovviamente la cosa non mi fece affatto piacere.
Da allora, ogni volta che lo incontro – per istinto, forse – metto qualcosa davanti alla pancia. Una volta la borsa, un’altra una busta. La fortuna è che mi trovo sempre degli oggetti abbastanza ingombranti in mano (vi chiederete, ma che ci faccio? Questo non lo so neppure io).
Finché pochi giorni fa, nel classico incontro in ascensore con la signora del secondo piano, è arrivata la fatidica domanda. Sorrisone, sguardo dall’alto verso il centro (niente di snobbish): “Ma aspettiamo un bambino?”.
Da un punto di vista di mera contabilità si tratta del terzo caso di riconoscimento palesato, da quando sono incinta. Il primo poco meno di un mesetto fa, alla fermata di una corriera sotto il Sassolungo, in Alto Adige. Sole a picco dato l’orario, caldo infernale nonostante l’altitudine, e un’anima pia – anche lì una signora – che si offre di cedermi il suo posto sulla panchina in attesa del bus. Ho accettato.
Per il resto la pancia mi ha fatto rimediare “solo” un dolcetto gratis in pasticceria. Il proprietario mi ha guardato, ha preso un ventaglietto di pasta sfoglia con tanto zucchero e me l’ha voluto regalare. Non ho fatto neanche in tempo a pensare se avessi fatto colpo per il mio sguardo o per il sorriso, che lui ha aggiunto: “Ho visto la signora che è incinta…”.
Ecco, vi sembrerò un po’ ossessionata, ma in quel momento io ho pensato a Mr G. “E se mi vedesse con un fuoripasto tutto carboidrati?”, mi sono detta. Allora, per essere più coerente e precisa, ho ordinato una ciambella fritta. Per una dolce seconda colazione.