Ancora oggi, la popolazione vietnamita sta pagando gli effetti dovuti all’uso di defolianti utilizzati da truppe statunitensi durante la guerra contro il Vietnam. Una guerra che si è poi spostata nelle aule giudiziarie e nelle strutture sanitarie, attrezzate e sostenute soprattutto da fondazioni estere, tra cui, oltre a quelle sostenute da veterani a stelle e strisce, anche da Scientology, la Chiesa fondata dallo scrittore L. Ron Hubbard deceduto nel 1986.
Secondo quanto riportato dal NYTimes, infatti, circa trecento persone originarie della provincia settentrionale di Thai Binh si sarebbero sottoposte al ‘metodo Hubbard’, con la speranza di vedere alleviati gli effetti provocati dalla diossina. “Fisioterapia, esercizi ginnici, sauna, vitamine e minerali supplementari” è il metodo applicato da Nguyen Ba Vuong, medico dell’Università di medicina militare di Hanoi, dopo aver ricevuto il sostegno di ‘Association for Better Living and Education International of America’, organizzazione no-profit con sede a Los Angeles e legata a Scientology. Un metodo utilizzato anche in passato per le vittime esposte alle radiazioni in seguito al disastro di Chernobyl (1986), per i veterani americani delle prima guerra del golfo e quanti hanno mostrato sintomi dopo il crollo del World Trade Center di New York, nel 2011. Ma che non sembra avere avuto riscontri positivi. Del resto, come nota il portavoce dell’ambasciata USA ad Hanoi, Christopher Hodges, “il miglior modo di ridurre i rischi associati alla diossina è prevenirne l’esposizione”. Peccato, però, che questa dichiarazioni arrivi a quasi quarant’anni dalla fine della guerra tra Vietnam e USA. Ovvero dopo che i B-52 americani hanno ricoperto con oltre 75 milioni di litri di ‘agente arancio’ e altri erbicidi, quasi un quarto del territorio dell’allora Vietnam del Sud–circa 2milioni di ettari, una superficie pari all’intera regione del Veneto, per intenderci.