Stanchi rituali sono ormai le manifestazioni di piazza. E quando le cose si fanno perché si devono fare ho sempre l’impressione che non funzionino più.
Ieri sera ero sotto Palazzo Lombardia.
Le postazioni mobili delle televisioni in questi casi sembran quasi essere un nuovo e ulteriore cordone di sicurezza. Dove ci sono loro c’è la “gente”, che lo sa e si muove a uso e consumo della telecamera. Altrimenti perché alle 20.10 due vecchie carampane nostalgiche del tempo che fu, a presidio non ancora iniziato, si sarebbero messe a cantare e ballare in mezzo alla piazzetta? Guarda caso c’era in quel momento l’inviato di Sky stava facendo la diretta.
La piazza era divisa a spicchi: di qua quelli di sinistra sinistra, di la’ quelli un po’meno di sinistra, i cattolici da una parte, i piddini in mezzo, gli idivvini a testuggine prima davanti coi cartelli poco eleganti “Maroni pisciaturo”, poi tutti indietro.
Mi aspettavo e temevo la riedizione lumbard del Raphael, sono rimasta delusa: times are changing, son passati vent’anni. Meno incavolati, più anestetizzati.
Incontro Roberto, un amico. Insieme facciamo un cattocomunista in due: io saluto i cattolici lui gli ex comunisti. Nessuno dei due conosce quelli che conosce l’altro. Alla faccia di un partito che si parla (sono esclusi dalla non conoscenza, ovviamente quelli che devo conoscere per forza per lavoro, ndr).
Fa freddo.Ci hanno allietato l’attesa con gli U2, ottima scelta. Pride. Penso: botta di orgoglio?
Viene il peggio.
Parte una fila lunghissima di interventi. Messi in ordine con il Cencelli. Tutti dicono sostanzialmente la stessa cosa. E allora che senso hanno?
La povera ragazza “militante” (una ggiovane dei circoli) ventiquattro anni dichiarati che deve presentare gli ammessi a parlare prova a scaldare un po’il clima con un classicone: “siamo tantissimi”. Ma non ci riesce. Perché siamo in pochi.
Via Melchiorre Gioia e’bloccata ma non serve a nulla. E ce ne rendiamo conto.
Tweetto per noia, e non sono la sola.
Ho freddo e me ne vado a casa.
Toh, tra la gente si è mimetizzato Giorgio Gori.
Vabbe’, due battute scherzose prima di andare con una amica.
Ora veramente a casa. Amen.
Post scriptum: potrebbe essere un’idea se dopo essere andato in Ohio e Iowa per tirare la volata a Obama Springsteen venisse a fare un giro anche da queste parti. Perché qui ne manca di carica. Ne manca di adrenalina. Ma, soprattutto manca il cuore. E il cuore nella piazza serve. Eccome.