In mezzo a un ponteAllerta, sinonimo di preallarme. E di polemica.

"Grido notturno col quale nelle piazze forti si chiamano i soldati a stare in guardia, che è quanto dire, a tener volta verso l'erta, accorrere all'erta ossia all'alto, come suole colui che sta vi...

“Grido notturno col quale nelle piazze forti si chiamano i soldati a stare in guardia, che è quanto dire, a tener volta verso l’erta, accorrere all’erta ossia all’alto, come suole colui che sta vigilante”, questa l’etimologia della parola “allerta”. “Grido in uso tra le sentinelle per verificare di essere sveglie e vigilanti”, “Stare in modo vigile, attento”, “Condizione di particolare vigilanza dovuta a una segnalazione di pericolo”, questo il significato attuale, dizionario alla mano. Il primo dei sinonimi proposti è “preallarme“.

Ieri come oggi “allerta” dovrebbe avere quindi un significato di prevenzione, di preavviso. La percezione diffusa, ormai, invece è di allarme. Poco importa poi se l’allerta è uno, due o tre. Anzi, nella mia regione, in Liguria, di allerte ce ne sono solo due, in altre regioni, come il Lazio o la Sicilia, invece, esiste anche la tre. Questo federalismo del preavviso dà i numeri e non aiuta certo a fare chiarezza. Stabilire quale sia la meno grave o la più grave, poi, diventa esercizio più sofisticato, specie se hai a che fare con intere popolazioni. Pare introducano i colori del semaforo per ovviare al problema. L’allerta verde sarà piena di speranza, quella gialla di preoccupazione e quella rossa di ecatombe.

Non è ovviamente solo un problema di avviso delle persone. C’è tutta la macchina della protezione civile e delle istituzioni che deve prendere queste decisioni. Ormai allerta significa polemica. Se l’hai data e non ce n’era bisogno rischi di aver procurato allarme inutilmente, se non l’hai data e succede quello che non avresti voluto che succedesse hai comunque commesso un grande, drammatico errore. Nell’era del giustizialismo mediatico prêt-à-porter tanto vale diramare l’allerta inutilmente piuttosto che prendersi responsabilità troppo enormi per chiunque. E pazienza se qualche genitore ha buttato via qualche giorno di ferie per tenersi il pupo a casa. “Al lupo, al lupo“, dunque?

Chi ha vissuto sulla propria pelle il dramma della mancata allerta la penserà ovviamente in un modo, tutti gli altri sbraiteranno invettive contro il sindaco o il prefetto di turno.

Nel dubbio, state all’erta.

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