Dicembre 2012. ONU, Piemonte e Torino: 3 vittorie radicali.

In quest post sul mio blog lascio lo spazio ad una riflessione di Igor Boni, presidente dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta. In poche parole Igor è riuscito a sintetizzare, perché, nonosta...

In quest post sul mio blog lascio lo spazio ad una riflessione di Igor Boni, presidente dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta. In poche parole Igor è riuscito a sintetizzare, perché, nonostante tutto, vale la pena crederci. Sempre.

La riflessione (radical-politica) di fine anno che mi viene è questa. La sfilza di inadeguatezze, di stranezze e di reciproche idiosincrasie, che rappresentiamo tutti i giorni credo siano note e non vale la pena ripeterle. Eppure, malgrado ciò, in questo dicembre 2012 abbiamo concquistato tre vittorie che possiamo rivendicare pienamente.

  • A livello trasnazionale la vittoria all’ONU sulla risoluzione contro le mutilazioni genitali femminili, come contro la pena di morte qualche anno addietro, è una vera e propria svolta culturale che lascerà il segno, anche se non immediatamente. Noi dal Piemonte su questo abbiamo contribuito poco (Emma è la regista e l’attrice protagonista) con qualche finanzialmento ottenuto dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Torino (qualche migliaio di euro) e con un po’ di firme raccolte ai nostri tavoli.
  • A livello regionale, dopo 5 anni di lotte fuori dal palazzo è stata approvata l’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati. Un altro grande successo radicale (questo nostro in toto) che abbiamo costruito e supportato sempre e comunque e che è divenuto patrimonio di tutti i cittadini. Certo, senza la Guardia di Finanza in Regione avremmo dovuto aspettare ancora ma è un dato che dal Presidente Valerio Cattaneo, a Davide Gariglio, a Monica Cerutti fino a Gian Luca Vignale, altri hanno compreso e sono stati con noi.
  • A livello comunale l’azione di Silvio Viale ha prodotto una piccola rivoluzione che credo avrà nel prossimo futuro sbocchi in altri grandi comuni. La cittadinanza onoraria ai nati a Torino anche se stranieri (lo ius soli), è un successo nostro che non avremmo potuto ottenere così rapidamente se non avessimo avuto un consigliere comunale.

Dato che di vittorie non se ne vedono molte e la fatica è tanta (e fra breve se dal Parlamento non giungerannno buone notizie ne avremo una riprova sulle firme da raccogliere), soffermarsi un attimo a guardare cosa siamo riusciti a costruire è energia positiva per il futuro.

Igor

PS: aggiungo una cosa che può sembrare scontata ai radicali ma non a tutti i lettori. Questi risultati a livello locale sono ottenuti da persone che fanno politica nel tempo perso, che vivono di altro, hanno lavoro, famiglia e, come tutti, si destreggiano in questa Italia in crisi. Vala la pena ribadire che i politici non sono tutti uguali.

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