Vita da caniLa mia letterina a Babbo Natale

Caro Babbo Natale, prima di tutto volevo chiederti di levarti quel vestito rosso perché in tempo di austerity mi pare francamente eccessivo. Ti posso concedere un grigio chiaro, un color tortora e ...

Caro Babbo Natale,
prima di tutto volevo chiederti di levarti quel vestito rosso perché in tempo di austerity mi pare francamente eccessivo. Ti posso concedere un grigio chiaro, un color tortora e l’intramontabile bianco, così ti confondi con la neve e arrivi ancora più alla chetichella nelle case di tutto il mondo. Già che parliamo del tuo look, anche gli stivali… eddai Babbo, ma ti pare che con la crisi galoppante tu possa permetterti stivali neri di pelle? Al massimo le All Star, alte che se no ti sloghi le caviglie scendendo nei camini. Poi c’è un grave problema: 8 renne? No dico, ma vogliamo scherzare? Te ne concedo 3. Sono più che sufficienti e non spendi una fortuna in biada.

Ora che abbiamo analizzato a fondo la questione stile, passiamo direttamente alle mie richieste. Prima di tutto però ci tenevo a dirti una cosa: che i Maya fossero un po’ dei cialtroni lo si sapeva già; basti pensare che non utilizzavano la ruota per spostarsi. Però temo che su qualcosa ci abbiano beccato. Per esempio, parlando del mio personalissimo orticello, ieri sera mi si è guastata la lavatrice, l’acqua ha iniziato a uscire, i cani si sono infradiciati, è saltata la cena all’indiano (che è il mio ristorante etnico preferito, dannazione). Non so se la mia sia stata una congiuntura particolarmente sfigata o se qualcun altro sia rimasto vittima di analoghe vicissitudini. Fatto sta che non sarà stata una catastrofe, ma una piccola rottura di palle sì, diamine! E quindi temo proprio che la mia lavatrice sia da rottamare. Se non è troppo faticoso farlo con tre renne, ti chiederei di portarmene una nuova, così almeno posso riprendere a lavare i panni. Ma solo se mi garantisci di smaltire quella vecchia in modo sostenibile e non lanciandola in un campo qui dietro. Mi raccomando…

Poi, visto che il blog si chiama “Vita da cani”, vorrei che si estinguessero le seguenti categorie (immancabilmente formate da cane+padrone, ci mancherebbe): i cani con cappottino e calzine “perché se no hanno freddo”; i cani con nomi quali Himmler, Rommel, Adolf e via dicendo (e ce ne sono tanti, te l’assicuro); i padroni di cani che hanno il terrore degli altri quadrupedi, anche se vanno in giro con un pitbull assetato di sangue. Per ora basta, nel caso ti mando un sms in proposito.

Altre richieste in ordine sparso. Per il 2013 vorrei che la parola crisi non fosse più legale. Mi piacerebbe che, in una seduta straordinaria di un qualsiasi esecutivo, si decidesse che parlare di crisi come lo stiamo facendo oggi (la causa di tutti i nostri mali – a proposito, la mia lavatrice l’ha rotta la crisi) sia immorale. Iniziamo a non nasconderci più dietro a questa parola, e assumiamoci un po’ di responsabilità. Che non fanno mai male. Vorrei che Silvio si candidasse alle elezioni e prendesse il 7% dei voti. Vorrei che il Pd si riscoprisse, sotto il vischio, un partito di sinistra. Sarebbe una vera sorpresa. E mi piacerebbe che ci si iniziasse a preoccupare un po’ di più di giovani, donne, esodati, disoccupati e un po’ meno di Mps.

Ma, caro Babbo, più che richieste le mie sono farneticazioni irrealizzabili. Così come lo sarebbe chiederti di far perdere il campionato alla Juve, vero? Ok, ci ho provato. Allora, per concludere, visto che il 2013 è ormai alle porte, ti chiederei due favori. Il primo, di non renderlo come quell’orripilante film con Cristopher Lambert (2013, la Fortezza) che è senza dubbio nella top five dei più brutti di ogni tempo; il secondo, di non cambiare troppo le cose. Ché in fondo, anche se mi piace tanto lamentarmi, non sto poi così male.

Un abbraccio, vecchio mio

Il tuo amico fedele
Marco

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