Uno degli errori più gravi delle diciture riguardanti la politica italiana è continuare a chiamare “Centro” il polo guidato da Mario Monti.
L’imprecisione non è nuova, dato che anche il partito di Pierferdinando Casini seguita a essere definito come centrista. Probabilmente, proprio la denominazione stessa dell’Unione di Centro confonde l’elettore, convincendolo di tale collocazione politica della formazione. In realtà, l’UdC fa parte però non dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali, gruppo europeo dove risiedono i partiti centristi europei come i liberal democratici tedeschi o britannici oppure il Movimento democratico francese, bensì appartiene al Partito Popolare Europeo, dove risiedono tutti i partiti di Centro Destra europei come lo stesso Popolo della Libertà.
Sicuramente la lista Monti, viste le ultime frequentazioni del PPE da parte del senatore a vita, o la stessa Futuro e Libertà di Gianfranco Fini non appartengono all’area centrista.Allora perché continuare a chiamare la coalizione, un tempo del terzo polo, centrista?
Quello che abbiamo davanti è sicuramente uno schieramento di centro-destra (vorrei dire nuovo, ma la presenza di Fini e Casini non me lo permette). Possiamo definirlo forse alternativo al berlusconismo, vera anomalia dello schieramento e che magari – con una tattica politica che finalmente puntasse alla sostituzione di quest’ultimo con qualcosa di diverso – potrebbe regalarci un po’ più di serietà da quella parte dello spettro politico.
Ecco perché io non lo chiamo Centro. Tre partiti del Partito Popolare Europeo, addirittura uniti in una lista comune al Senato, non possono essere di centro. Chiamasi semplicemente centro-destra.
FRANCESCO ANGELI
per Wilditaly.net