From Paris with blogGérard Depardieu diventa russo: parola di Vladimir Putin

Ora è ufficiale. Vladimir Putin – riferisce questa mattina France Info - avrebbe appena firmato un decreto per accordare la cittadinanza russa all'attore francese Gérard Depardieu. Quello che lo sc...

Ora è ufficiale. Vladimir Putin – riferisce questa mattina France Info – avrebbe appena firmato un decreto per accordare la cittadinanza russa all’attore francese Gérard Depardieu. Quello che lo scorso dicembre, dunque, sembrava solo uno scherzo – «Putin mi ha già inviato il passaporto russo», aveva dichiarato la star – gode ora della conferma ufficiale del Cremlino. L’attore, che da qualche mese è costantemente sulle prime pagine dei giornali d’Oltralpe dopo l’annuncio dell’esilio fiscale in Belgio, aveva deciso di rinunciare alla cittadinanza francese dopo le dichiarazioni del primo ministro Jean-Marc Ayrault, che aveva definito “squallida” la sua decisione di trasferirsi in Belgio per non pagare le tasse in Francia.

La firma di Putin, insomma, sembrerebbe l’atto conclusivo di una telenovela cominciata lo scorso 8 novembre, quando il quotidiano belga Le Soir rivelò che il celebre attore francese aveva acquistato una proprietà nel comune frontaliero di Estampuis. Fu il primo atto dell’affaire Depardieu, che, ormai da mesi, continua a dividere letteralmente in due l’opinione pubblica d’Oltralpe. A dare poi definitivamente fuoco alle polveri ci ha pensato la dura reazione di Jean-Marc Ayrault, che ha spinto Depardieu a pubblicare sul Journal de Dimanche una lettera aperta al primo ministro, nella quale ha dichiarato di voler restituire il passaporto e la tessera sanitaria: «Non abbiamo più la stessa patria», ha scritto l’attore. «Nel 2012 – ha continuato – ho pagato l’85% di tasse sui miei redditi (…). Parto perché lei considera che il successo, la creazione, il talento, la differenza debbano essere sanzionati».

Per rinunciare alla nazionalità francese, però, ne serviva un’altra. Ed ecco che l’invito russo – il primo ministro Medvedev ha dichiarato: «Che venga, Depardieu. Da noi la tassa sul reddito è del 18% e non la cambieremo», – ha dunque permesso di risolvere il dilemma che vedeva Depardieu indeciso tra il Belgio (dove come abbiamo visto aveva già acquistato una proprietà) e il Montenegro (dove a quanto pare avrebbe un grosso giro d’affari). Non vi era dubbio, del resto, che il popolo russo lo avrebbe accolto a braccia aperte, visto che l’attore è già famoso per via di alcune pubblicità che lo vedono come testimonial, come quella per la banca Sovietski, per una marca di ketchup e per una catena di supermercati.

Quella di Depardieu – aperto sostenitore del presidente uscente Nicolas Sarkozy alle ultime presidenziali – sembra essere diventata una vera e propria battaglia politica. Secondo il quotidiano Le Monde, infatti, la star avrebbe annunciato in presenza di alcuni amici di essere «deciso a incarnare l’opposizione al presidente socialista Hollande», che nel frattempo si sta già battendo per fare dell’armonizzazione fiscale tra i paesi europei un cavallo di battaglia ai vertici Ue. Dal punto di vista politico – scrive Jean-François Kahn sull’edizione francese dell’Hufftington Post – questo rappresenterebbe un vero e proprio ribaltamento ideologico: «Se finora la destra denunciava questa insopportabile e deleteria cultura del pretesto, secondo cui l’ampiezza delle diseguaglianze giustifica il furto, la violenza sociale giustifica il crimine, la provocazione erotico-mercantile giustifica lo stupro, ora fa l’esatto contrario: la pressione fiscale spiega e giustifica una sorta di crimine per sottrarsi alla legge comune e al dovere civico».

Prendiamo nota. Se mai anche in Italia dovessero fare questa benedetta patrimoniale, dibattiti di questo tipo potrebbero essere all’ordine del giorno.

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