Diario di una disoccupata perbeneIl Capodanno di una disoccupata per bene

Come può passare il capodanno una disoccupata di 7 mesi, incinta di 6 e sposata da 8? Non è facile cercare di stabilire un programma tra sbalzi d'umore, nevrosi, crampi, notti insonni ed in ultimo ...

Come può passare il capodanno una disoccupata di 7 mesi, incinta di 6 e sposata da 8?

Non è facile cercare di stabilire un programma tra sbalzi d’umore, nevrosi, crampi, notti insonni ed in ultimo anche la sindrome delle gambe stanche (per inciso penso di essere l’unica ad averla).

Così scegli, nel vasto parterre di offerte capodannesche, la serata più tranquilla, quella in famiglia, con altre pesone magari nella tua stessa condizione o con piccoli pargoli ancora da svezzare, le uniche che possano capirti.

Ma poi arriva a sorpresa la famigerata CASCATA NERVOSA. Nome non casuale indicato per definire uno stato di isteria della durata media di 10 ore, che culmina con circa altre 2 ore di pianto a cascata.

E così passi la sera di capodanno, l’ultimo prima di avere dei poppanti in giro per casa, l’ultimo in cui potresti dare sfogo ad una notte da leoni, la passi letto in mezzo a kleenex e pijama di flanella a vedere Yuppies 2.

Yuppies 1 te lo sei perso perchè nell’ora precedente eri troppo occupata a dare libero sfogo agli ormoni del pianto.

E in questo ultimo capodanno votato al risparmio, alla sobrietà e all’ormone libero, meno male che c’è un marito, che si rende conto di avere a che fare con una persona con delle turbe mentali, che cerca di assecondarti anche se quello che vorrebbe fare sarebbe scuoiarti come un visitors della vecchia serie, che ha compassione di te e ti rimane vicino nonostante tu abbia passato le precedenti 2 ore ad offenderlo un pò troppo gratuitamente.

Meno male che c’è la tua amica che, sebbene lontana e purtroppo appena abbandonata dal suo gatto storico di 22 anni, ti è sempre vicina e riesce a non stupirsi più delle tue follie, considerandole normalità, forse perchè per essere una delle tue migliori amiche deve essere folle anche lei.

Meno male che, anche se hai dei parenti che farebbero ridere la famiglia Adams, ne hai altri che ti aprono le porte e che ti permettono di saccheggiare il frigo alle 10 di sera visto che ormai sei stato tagliato fuori da ogni cenone, take away e che anche il Mc Donald ti rimbalza.

E meno male che oggi, come primo giorno dell’anno, vengo a sapere che il nostro blog è su Donna Moderna, che mi ha inserito nella rubrica di salvataggio per disoccupati e non nella campagna politica di Scilipoti, come altri.

E meno male che ora danno uno dei miei film preferiti, il favoloso mondo di Amelie, su La7 d, invece del ciclo di film sul cancro che hanno imperversato per tutte le vacanze di Natale.

Cosa potrebbe volere di più una disoccupata dalla vita, oltre ad un lavoro?

Un buon anno a tutti, in primo luogo ai disoccupati, sperando che quest’anno San Silvio, San Mario, San Pier Luigi o San Beppe, ma soprattutto San Gennaro, ci facciano la grazia di diventare autosufficienti.

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