Lo storico Giuseppe Mammarella fa il punto sull’Italia di oggi, “aggiornata” al regime di austerity instaurato dal governo Monti. In “L’Italia di oggi. Storia e cronaca di un ventennio 1992-2012”, pubblicato solo qualche giorno fa da Il Mulino, ripercorre, seppur sinteticamente, ma con saggia lucidità e senza tralasciar alcun avvenimento fatidico, gli ultimi terribili vent’anni della storia politica (e quindi sociale) del nostra Paese, dall’avvento di Berlusconi, con la conseguente diffusione del “berlusconismo”, al “golpe” che ha consegnato le redini del comando all’ultraeuropeista Mario Monti e alla sua “giunta di tecnici”. Un evento, quest’ultimo, che ha, quindi, chiuso una parentesi drammatica della storia del nostro paese, ma che non garantisce certo un futuro migliore.
Un racconto di 200 pagine involontariamente triste perché quella “parentesi”, che si è aperta con i proclami populisti del Berlusca, ha avviato un declino che pare inarrestabile. Come per altri studiosi, infatti, anche per Mammarella i guai dell’Italia non derivano solo dalle debolezze del modello berlusconiano e del sistema economico internazionale, ma anche, e soprattutto, dal fallimento interno di un altro progetto politico interno. Se è fallita, infatti, la “rivoluzione liberale” promessa dal “re di Arcore”, è fallito anche il progetto di un grande Centro-Sinistra (prima con l’Ulivo di Prodi e D’Alema, poi con il PD dei vari Veltroni, Franceschini, Rosy Bindi e Bersani) che mirava a fare dell’Italia un “paese normale”…