From Paris with blogMc Donald’s lancia la baguette prosciutto e formaggio: ecco come la crisi trasforma le abitudini dei francesi

Dopo il successo di “Mc Baguette” (hamburger con pane alla francese), “Mc Cantal” (hamburger con formaggio francese certificato) e del panino “Charolais” (a base di carne bovina 100% francese), e p...

Dopo il successo di “Mc Baguette” (hamburger con pane alla francese), “Mc Cantal” (hamburger con formaggio francese certificato) e del panino “Charolais” (a base di carne bovina 100% francese), e prima di commercializzare ufficialmente il nuovo sandwich al Camembert, il gigante della ristorazione rapida Mc Donald’s lancia oggi in Francia una versione rivisitata della baguette jambon-fromage (prosciutto e formaggio), appropriandosi in tal modo di quello che è un vero e proprio monumento nazionale: il panino più venduto nel Paese da sempre. Il nuovo prodotto, che consiste in una baguette farcita con un tortino di patate, prosciutto cotto e emmental, costerà 4,50€ (bevanda inclusa) e si posizionerà nella fascia di prezzo più bassa dell’offerta gastronomica della catena americana.

A questo punto la domanda è: cosa ne pensano i panettieri francesi, finora depositari esclusivi di questo mostro sacro della gastronomia d’Oltralpe? Ufficialmente sembra che in realtà non se ne preoccupino troppo. Anzi, secondo quanto si legge sulla versione francese dell’Hufftington Post, la mossa di Mc Donald sarebbe anche un motivo d’orgoglio nazionale: «Non possiamo che rallegrarci del fatto che un’impresa alimentare americana abbia recuperato un modello francese», ha dichiarato la Confederazione Nazionale della Panetteria-Pasticceria Francese. «A patto che non si facciano scherzi con i prezzi e che non si danneggino i piccoli artigiani», aggiunge. Per il momento, infatti, a 4,50€ (senza patatine) la catena di fast food è solo leggermente al di sotto dei prezzi praticati dai panettieri.

L’arrivo della baguette jambon-fromage, così come quello della colazione tipica francese (caffé + pane burro e marmellata) nei Mc Café, mostrano come la Francia sia un laboratorio di predilezione per la nuova politica di Mc Donald’s, volta all’adattamento – per non dire fagocitazione – delle abitudini culinarie dei Paesi colonizzati: «La Francia è uno dei precursori nell’assimilazione ai gusti locali», ha dichiarato Nawal Trabelsi, vicepresidente di Mc Donald’s Francia e Europa del sud, al quotidiano Le Figaro. Una cosa è certa: l’esperimento – forse grazie alla decisiva complicità dei prezzi economici in tempo di crisi – sembra funzionare a meraviglia, visto che il mercato francese della ristorazione veloce risulta essere il secondo al mondo dopo gli USA con 4,19 miliardi di euro di volume d’affari. Eh sì, perché non parliamo solo di Mc Donald’s, ma anche, ad esempio, del marchio Burger King, anch’esso balzato agli onori delle cronache dopo l’enorme successo registrato a Marsiglia in seguito alla recente apertura. Secondo l’emittente radiofonica Europe1, si parla di almeno 2mila clienti al giorno e file di attesa anche di un’ora per un panino. Altro che nouvelle cuisine.

In Italia, invece, dove abbiamo da poco assistito alla chiusura – non priva di polemiche – dello storico Mc Donald della galleria Vittorio Emanuele (al cui posto, tuttavia, non aprirà un ristorante slow food, né una libreria, ma – tanto per cambiare – un negozio di beni di lusso), e dove il progetto Mc Italy – lanciato con orgoglio dall’ex ministro dell’agricoltura Zaia – non ha raccolto i frutti sperati, dovranno inventarsi qualcos’altro per fare il botto. Per fortuna.

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