Mekong WaveVietnam – Il Segretario Generale del Partito comunista vietnamita, Nguyen Phu Trong, tra Bruxelles, Roma e Londra

Bruxelles, Roma e Londra. Queste le tre tappe del Segretario Generale del Partito comunista vietnamita, Nguyen Phu Trong, nella sua visita ufficiale in Europa iniziata ieri, per concludersi giovedi...

Bruxelles, Roma e Londra. Queste le tre tappe del Segretario Generale del Partito comunista vietnamita, Nguyen Phu Trong, nella sua visita ufficiale in Europa iniziata ieri, per concludersi giovedi’ 24 a Londra, dove Trong sara’ ricevuto dal Primo Ministro britannico David Cameron. A Bruxelles, invece, il segretario del partito incontrera’ il primo ministro belga Elio Di Rupo, in occasione del 40esimo anno delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, e il Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy.

Van Rompuy e Trong si erano gia’ visti ad ottobre scorso ad Hanoi durante una tre giorni di visite ufficiali. Un incontro successivo alla firma del ‘Partnership and Cooperation Agreement’: accordo siglato nel giugno scorso dal Commissario per il Commercio europeo, Karel De Gucht e il Ministro per il Commercio e l’Industria vietnamita, Vu Huy Hoang che ha aperto ufficialmente la strada alle negoziazioni ufficiali per un accordo di libero scambio tra Hanoi e Bruxelles e che dovrebbe concludersi nell’arco dei prossimi tre anni. L’UE e’ uno dei maggiori partner commerciali del Vietnam, a sua volta quinto tra i dieci paesi dell’Associazione delle Nazioni del sudest asiatico (ASEAN) nei rapporti di scambio con Bruxelles. Secondo dati europei l’export di beni verso il Vietnam si e’ attestato sui 5,2 miliardi di euro, con un import di prodotti ‘Made in Vietnam’ di 12,8 miliardi di euro. Fonti vietnamite, inoltre, sottolineano l’impegno di Bruxelles attraverso investimenti esteri diretti (Foreign direct investment – FDI), pari a 1,8 miliardi di dollari, ovvero circa il 12 per cento di quelli registrati nel 2011.

Un tour europeo ricco di impegni per il settantenne segretario vietnamita e capo della commissione militare centrale—il piu’ alto organo di partito sulle questioni di politica militare. Dopo Bruxelles, infatti, Trong volera’ in Italia, dove sara’ ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, proprio durante la settimana vietnamita in Italia, primo di una serie di appuntamenti programmati per ricordare il 40esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Roma e Hanoi, giunte ormai ad un livello di ‘partenariato strategico’.

Stabilite infatti il 23 marzo 1973, le relazioni hanno iniziato ad avere uno scambio più intenso e proficuo solo dal 1989, in seguito alla visita dell’allora Ministro degli Esteri Gianni De Michelis. E’ poi nel triennio 2004/2007 che i due Paesi, grazie ad una serie di incontri bilaterali, hanno dato avvio ad un fase di rilancio nei rapporti, culminata nel gennaio del 2007 con la visita in Italia del primo ministro vietnamita Nguyen Tan Dung. “L’obiettivo è quello di fare del Vietnam una piattaforma produttiva che sia il trampolino di lancio anche verso i Paesi ASEAN”, aveva dichiarato in quell’occasione l’allora Presidente del Consiglio Romano Prodi.

Un obiettivo tuttora valido ma ancora lontano dall’essere raggiunto. “Paragonato ad altri paesi europei–come sottolineato da fonti governative vietnamite–l’interscambio risulta ancora modesto”, pari a 1,5 miliardi di euro, ma in crescita rispetto all’anno precedente. Secondo dati ISTAT, le esportazioni in Vietnam hanno fatto segnare un leggero aumento, attestandosi a quota 463 milioni di euro nel corso del 2011. Le importazioni di prodotti ‘Made in Vietnam’–soprattutto abbigliamento, calzature, prodotti agricoli e ittici—invece, hanno superato il miliardo di euro nei primi dieci mesi del 2011, registrando un aumento del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Oggi il Vietnam, con un popolazione di quasi 90 milioni, di cui il 25% con meno di 15 anni e il 75 al di sotto dei trenta, è meta di grandi investimenti diretti esteri: oltre dieci miliardi di dollari solo nel 2011. L’Italia si colloca al trentaduesimo posto per valore delle licenze concesse, per un capitale che raggiunge quasi i 200 milioni di dollari. Soprattutto, il Vietnam è un importante centro manifatturiero: “una base per l’esportazione di prodotti finiti che importa dalla regione tecnologie, macchinari e beni intermedi ad alto valore aggiunto”, come ha spiegato il Prof. Pietro Masina, docente presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università Orientale di Napoli e autore del volume ‘Vietnam’s development strategies’.

A febbraio dello scorso anno, alla presenza del Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, Piaggio Vietnam ha inaugurato il nuovo stabilimento per la produzione di motori e adiacente al primo realizzato nel 2008, nel distretto industriale di Vinh Phuc, a circa 40km a nord di Hanoi. Secondo dati forniti dal ministero degli Esteri italiano, “nel 2009 avevano ottenuto una licenza sette nuove iniziative, con un capitale atteso di 53,7 milioni di dollari”. Recentemente, inoltre, Datalogic Scanning, Carvico, Medexport, Curvatura friulana e GTLines hanno completato la realizzazione di unità produttive. Quello di Datalogic, produttore di apparecchi per la scansione di codici a barre, localizzato a Ho Chi Minh City, “è l’investimento diretto italiano di ammontare maggiore negli ultimi anni, con un importo autorizzato di 46 milioni di dollari”. Realta’ imprenditoriali che si aggiungono ad altre gia’ presenti da anni come Ariston, che ha fatto del Vietnam la sua sede logistica e produttiva per la realizzazione di scaldabagni.

Ma la Repubblica Socialista potrebbe rivelarsi un importante partner strategico anche in altri settori come quello energetico. L’Eni ha gia’ siglato una serie di contratti per operazioni di esplorazione energetica nel golfo del Tonchino. In particolare, il 25 giugno scorso, secondo quanto riportato sul sito della compagnia italiana, sono stati siglati accordi “con le compagnie Kris Energy e Neon Energy per l’acquisizione di due blocchi esplorativi situati nell’offshore del Vietnam, rispettivamente nei bacini di Song Hong e Phu Khanh” (Blocchi 105-110/04 e 120). Si stima che nel bacino Song Hong, dove recentemente sono state registrate scoperte significative, sia presente il 10% delle risorse di idrocarburi del Vietnam, prevalentemente gas. Successivamente, ai primi di luglio, l’ex Ente Nazionale Idrocarburi ha firmato un secondo accordo “con la compagnia indiana Essar per l’acquisizione del 50% e dell’operatorship (diritto di condurre esplorazioni in campo petrolifero, ndr) del blocco esplorativo 114 situato nell’offshore del Vietnam nel bacino di Song Hong”.

Numeri, dati e accordi che necessiterebbero di un intensificarsi dei rapporti di scambio culturale per una proficua e reciproca conoscenza dei due Paesi. Ad Hanoi e’ gia’ presente un corso di lingua e cultura italiana presso l’Universita’ di lingue straniere che a fine gennaio festeggera’ il decimo anno di attivita’. Un impegno cui dovrebbe affiancarsi l’apertura di una ‘Casa Italia’ per la promozione della cultura italiana nel Paese est asiatico. Apertura annunciata un anno fa dal ministro Terzi ad Hanoi e il cui accordo dovrebbe essere formalizzato proprio durante la visita di Trong a Roma.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter