È stato il giorno di Silvio Berlusconi nel capoluogo siciliano. Un sabato particolare per gli afecionados del Pdl, che hanno rivissuto i momenti di quelle che furono le campagna elettorale del ’94, del 2001 e del 2008. La partecipazione c’è stata, il teatro Politeama era stracolmo, e lo staff del Pdl ha dovuto allestire dei maxi-schermi per consentire a tutti i sostenitori di ascoltare e vedere il politico di riferimento dei palermitani degli ultimi 20 anni, Silvio Berlusconi, o come lo chiamano a Palermo, “Bellusconi”.
Ed ecco rivedere partecipare, come raccontano a Linkiesta, chi negli ultimi anni si era allontanato dal Cavaliere di Arcore, chi nel ’94, nel ’96, nel 2001, e nel 2008, aveva tifato per il presidente del Milan. All’interno del teatro era tutto perfetto: sventolavano le bandiere del Pdl, e e si potevano vedere le signore con i gadget del partito dell’ex Presidente del Consiglio.
A completare la cornice nelle prime file presente c’era tutto lo stato maggiore del Pdl regionale: da Renato Schifani ad Angelino Alfano, passando per Stefania Prestigiacomo, Giuseppe Castiglione, Dore Misuraca, Francesco Cascio, ed Enrico La Loggia. Assente di lusso: Diego Cammarata, ex sindaco di Palermo.
Ma, come spiegano a Linkiesta , è vero che «per una volta dopo anni si è rivista tanta gente, tanti dirigenti regionali che non si vedono tempo, ma non sappiamo se questa partecipazioni si convertirà in consenso». Può darsi, continua ancora la nostra fonte, «che siano venuti per curiosità». Insomma «ci sta anche che votino Grillo…».
Ovviamente Silvio Berlusconi c’ha provato. Ha arringato la platea per circa due ore, formulando il solito cliché, che ormai ripete a squarciagola da settimane. Non poteva mancare un attacco ai “comunisti”, ai traditori di sempre “Casini e Fini” (“Fini è ormai ridotto ad un prefisso: lo 04), al “professorino Monti”, alla patrimoniale che vuole applicare Bersani. Spazio anche alle ormai “solite” promesse: il taglio dell’Imu, il “milione e mezzo di posti lavoro”, il “taglio dell’Irap”, “il condono tombale”.
E poi nell’isola del “61 a zero”, «i siciliani sono sempre nel mio cuore», non poteva mancare un riferimento al ponte sullo Stretto. Un cavallo di battaglia del Cavaliere: «Prima di morire spero di attraversare il ponte sullo stretto di messina. Con la nostra vittoria impregilo aprirà subito il cantiere del ponte».
A questo punto la domanda sorge spontanea: i siciliani continueranno a credere al miracolo italiano firmato Silvio Berlusconi?