Non sono un analista politico ma credo che quelli che speravano che questa campagna elettorale potesse essere diversa siano delusi. Ogni giorno la battaglia politica si fa più cattiva, brutta e noiosa. I motivi sono tanti, ma se si cerca di guardare con gli occhi del “nord produttivo” forse il motivo principale è che si è tornati ai soliti tic. Da una parte la sinistra, senza la spinta di Renzi, sembra non capire che chi vota Berlusconi e Lega molto spesso vuole solo meno burocrazia, meno tasse, meno spesa pubblica, una giustizia più efficiente e un mercato del lavoro più moderno. Sembra essere tornato di moda il pregiudizio di tanti opinionisti – che considerano il voto a Berlusconi una strana deviazione di gente egoista che disprezza lo stato, le regole, la cultura.
Berlusconi, da parte sua continua a fare Berlusconi. Le spara grosse, anche se in modo non così irrazionale come scrivono i tipi di sopra, e getta così le premesse del suo, per fortuna molto eventuale, agire successivo al governo. Tante promesse mancate, anche perché mirabolanti, e un paese che si spacca perdendo il senso delle proporzioni e della convivenza civile. In nome di (o contro) Berlusconi si sono fatte mille idiozie e si è perso un sacco di tempo – in modo splendidamente bipartisan.
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