A volte una manifestazione elettorale può anche far litigare ancor prima di iniziare. Succede a Palermo, e al centro della querelle ci sono il leader di Fli e Presidente della Camera uscente, Gianfranco Fini, e la famiglia del giudice ucciso da Cosa Nostra, Paolo Borsellino.
Per domenica prossima Futuro e Libertà aveva annunciato un comizio elettorale con la presenza del Presidente della Camera Gianfranco Fini in via D’Amelio, lì dove hanno ucciso Paolo Borsellino. Oltretutto nell’annunciare il comizio elettorale l’entourage del presidente della Camera aveva parlato di tacito assenso della famiglia assenso.
In realtà il “tacito assenso” non c’è affatto stato. Anzi. Proprio oggi Rita Borsellino sorella di Paolo Borsellino, ed europarlamentare indipendente eletta con il Pd, smentisce nettamente: «Mi preme smentire che ci sia un assenso in qualsiasi forma da parte della famiglia Borsellino: non spetta a noi darlo o negarlo». Ad ogni modo, continua Rita Borsellino, «mi chiedo soprattutto se sia opportuno che un partito faccia un’iniziativa pubblica in via d’Amelio proprio nel pieno della campagna elettorale, fatto che creerebbe un precedente».
Come racconta a Linkiesta una fonte autorevole, in realtà ci sarebbe stato un incontro tra il figlio di Paolo Borsellino, Manfredi, e l’on. futurista Fabio Granata. Ma durante l’incontro «Granata ha detto a Manfredi Borsellino che sarebbe stata una manifestazione elettorale non partitica in via d’Amelio». Oltretutto, come spiega la fonte de Linkiesta, «Manfredi Borsellino ha dato il “là” ma pensava che fosse stata una manifestazione dopo le elezioni».