Lei stessa ammette di non essere proprio una bellona – contrariamente a Bar Rafaeli, sul palco dell’Ariston ieri sera, e a Bianca Balti, che vedremo oggi -, di non saper camminare con disinvoltura sui tacchi alti, nemmeno se sono larghi. Eppure Luciana Littizzetto colpisce sempre, con le sue battute taglienti, la sua ironia non sempre raffinata ma quasi sempre azzeccata. Il suo essere una donna “normale” sta riscuotendo un notevole successo anche a Sanremo, dove Luciana Littizzetto presenterà oggi la terza serata del Festival della Canzone Italiana, in coppia con Fabio Fazio.
E’ un ruolo di grande visibilità quello che la Littizzetto ricopre in questi giorni: la conduttrice di Sanremo – o valletta, ai tempi di Pippo Baudo con duplice spalla – è una preda ambitissima per gli stilisti italiani che vestendola colgono l’occasione di farsi pubblicità a livello internazionale.
L’ attrice comica ha azzeccato la scelta anche per quanto riguarda gli abiti: ha voluto indossare le creazioni di cinque nomi italiani che esulano dai famosissimi, ma sono egualmente bravi. L’ha fatto, per sua stessa ammissione, per dare loro una bella spinta. E speriamo ci riesca.
Indipendentemente dal fatto che il suo non sia un fisico da mannequin, appunto, Littizzetto si è distinta per aver indossato mise originali e raffinate: la prima sera ha sfoggiato gli abiti di Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi – il loro marchio è Aquilano.Rimondi, in passato sono stati i direttori creativi di Gianfranco Ferrè – giovani protagonisti della moda italiana, noti per i gusti raffinati sia nelle architetture degli abiti sia nella scelta dei materiali.
nella foto: Luciana Littizzetto durante la prima serata del Festival 2013, veste Aquilano.Rimondi
Ieri sera è stata la volta di Gianluca Capannolo, designer abruzzese che ha diretto per tre stagioni Krizia e poi Metradamo mentre oggi si occupa di sviluppare il proprio marchio. Capannolo ha creato per l’attrice tre outfit molto diversi: dal bianco al verde acqua, dall’abito con maxi scollatura a quello con uno strascico lungo.
nella foto: Littizzetto e Carla Bruni. La prima è vestita Gianluca Capannolo
Questa sera toccherà a Gabriele Colangelo, giovane designer dalla vocazione couture che oggi è direttore creativo anche di Genny e Borbonese; Kristina Ti, al secolo Cristina Tardito, torinese doc, che ha saputo creare uno stile romantic chic e di carattere al contempo, sarà protagonista con le sue creazioni della quarta serata.
L’ultima sera, invece, Luciana Littizzetto indosserà le creazioni di Albino: romano, classe 1974, Albino d’Amato ha aperto la sua maison nel 2004. Nel frattempo è stato direttore creativo di altri marchi, tra cui Les Copains.
in tutti e cinque i casi – chi più, chi meno – si tratta di marchi già strutturati, ma che, in un momento di crisi e incertezza come questo, possono beneficiare parecchio di questa visibilità. Specialmente se si pensa, Toto Cutugno docet, che la Russia e i paesi dell’Est Europa, compratori di rilievo sempre maggiore per la moda italiana, sono grandi fan della canzone italiana e del Festival.
Insomma: brava Littizzetto. A fare battute, ma non solo. Anche per aver saputo scegliere con intelligenza da chi farsi vestire (che può sembrare una sciocchezza, ma non lo è: specialmente di questi tempi).