LOMBARDIA NEXT STATE IN EUROPEI Comuni lombardi sono nel caos

“Per l’ennesima volta i Comuni devono pagare le conseguenze delle mancate scelte del governo, questo atteggiamento è la dimostrazione del disinteresse nei confronti dei municipi e del mancato ris...

“Per l’ennesima volta i Comuni devono pagare le conseguenze delle mancate scelte del governo, questo atteggiamento è la dimostrazione del disinteresse nei confronti dei municipi e del mancato rispetto istituzionale verso di noi”. E’ il secco commento di Attilio Fontana, sindaco di Varese e presidente di Anci Lombardia, alla circolare emanata dal Viminale sulla chiusura dell’emergenza Nord Africa, che secondo l’associazione contiene risposte arrivate ‘fuori tempo massimo’ rispetto ad una situazione grave più volte segnalata dai comuni.
“Abbiamo ancora una volta la dimostrazione dell’assoluta incapacità di questo governo di affrontare i problemi, perché noi abbiamo evidenziato la gravità della situazione già nello scorso mese di novembre”, sottolinea il sindaco di Varese, che su questo punto aveva inviato una lettera al prefetto di Milano.
“L’unica cosa che è stata fatta è stato di prorogare di due mesi l’impegno da parte del governo e poi ancora una volta di scaricare tutte le responsabilità, i problemi e le difficoltà sui Comuni”

Attilio Fontana – Presidente di ANCI Lombardia e sindaco di Varese

L’ultima ruota del carro, i faccendieri che devono sobbarcarsi i lavori più scomodi e ingrati, ma ai quali addossare ogni responsabilità. Con che altro paragonare i sindaci lombardi costretti ad operare secondo i dettami dello Stato italiano?

Poco più di un anno fa abbiamo presentato a Fontana le nostre proposte, e purtroppo dobbiamo constatare che nulla è cambiato.

In questo specifico caso, il Governo dello Stato italiano si è praticamente disinteressato della gestione dei profughi africani giunti qui a causa dello scoppio delle rivolte in Nord Africa. Una situazione quindi non di poco conto, potenzialmente dannosa per la sicurezza generale (non è difficile immaginare che, senza la possibilità di rimpatriare e mancando un sussidio, i profughi sarebbero disposti a tutto pur di sopravvivere, compiendo atti di microcriminalità o rivolgendosi alla criminalità organizzata), scaricata di peso sulla schiena dei Comuni lombardi e dei loro amministratori.

Riteniamo sia interessante soffermarsi su questa parte del discorso di Fontana: “mancato rispetto istituzionale verso i municipi”.

E’ sicuramente così, non lo mettiamo certo in dubbio. Anzi, rincariamo la dose: non è forse una mancanza di “rispetto istituzionale” aggiungere / eliminare / modificare a piacere imposte comunali (vedi ICI, IMU) senza che tener conto del parere dei sindaci stessi, e delle tempistiche necessarie per la redazione dei bilanci?

Non è forse una “mancanza di rispetto istituzionale” verso i Comuni il lasciar loro molti servizi da erogare ma nessuna entrata fiscale certa, spingendoli così a ricorrere alle famigerate alienazioni del suolo pubblico pur di raggranellare oneri di urbanizzazione, iperurbanizzando il territorio lombardo più del dovuto e creando così “bolle” economiche che colpiranno il valore degli immobili stessi e il settore edilizio?

Non è forse “mancanza di rispetto istituzionale” estendere il patto di stabilità interno anche ai piccoli Comuni, soprattutto di montagna (ricordiamo che ben 1 milione di lombardi vivono in Comuni montani)?

Sia chiaro, in molti Comuni si è avuta purtroppo malagestione da parte di alcuni sindaci, e una aggregazione di certi servizi potrebbe portare benefici alla popolazione; del resto, anche nella vicina Confederazione Elvetica il tema delle aggregazioni comunali è particolarmente di moda, e negli anni scorsi anche i medesimi organi di governo scandinavi hanno subìto un processo di riorganizzazione.

Ma in nessun’altra parte d’Europa si assiste ad uno scempio del genere riguardante i Comuni, come nello Stato italiano.

Invitiamo nuovamente il presidente Attilio Fontana e tutti i sindaci lombardi a mettere da parte marce di protesta, lanci di ultimatum e penultimatum, riconsegna simbolica delle fasce tricolori che poi tornano sempre al loro posto, per agire concretamente nei confronti di questo Stato: si dimettano davvero in blocco, lascino il compito di gestire le nostre comunità ai prefetti italiani, come già suggerito da noi e poi “promesso” mesi fa dallo stesso Fontana.

”Se non si inverte la situazione, che mandino i prefetti. L’ultima forma di protesta da parte nostra potrebbe essere quella di dimetterci tutti”.

Attilio Fontana 21 novembre 2012

E nel frattempo, durante la loro “vacanza” i sindaci lombardi organizzino magari un viaggio di istruzione nella vicina Confederazione Elvetica, e imparino come può essere gestito un Comune in uno Stato federale e di medie dimensioni, come sarà la prossima Confederazione Lombarda.

PS: Questo quotidiano online ha pubblicato un ottimo reportage sui problemi dei Comuni lombardi: http://www.linkiesta.it/patto-stabilita

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