Laura Boldrini, una vita spesa per aiutare gli ultimi, i più sfortunati, in pochi giorni da Presidente della Camera ha rivoluzionato il modo di interpretare le Istituzioni.
Infatti chi fa politica dovrebbe essere un servitore dei cittadini che rappresenta, lo Stato appunto. E le Istituzioni “solo” strumenti attraverso compiere tale servizio.
Invece in questi anni la politica si è trasformata in un modo, illecito, di arricchirsi ed i politici in furfanti, o marionette (data l’attuale legge elettorale), e le Istituzioni in strumenti non al servizio del bene comune, ma di interessi personali.
A questo punto, ed in tale contesto, entra in scena Laura Boldrini, neo eletta alla Camera (per il centrosinistra e nelle liste di SEL) dopo tanti anni alla guida dell’UNHCR, che viene eletta a sorpresa alla Presidenza della Camera.
La Presidente Boldrini mostra subito la sua idea di Istituzioni riducendosi lo stipendio, mangiando nella mensa dei dipendenti invece che nella lussuosa buvette (frequentata invece dai grillini) ed annunciando un piano di tagli mai nemmeno ipotizzato prima.
Ed oggi, fedele al suddetto impegno, partono formalmente i tagli ai costi del Palazzo. L’Ufficio di presidenza di Montecitorio ha deciso, durante una riunione mattutina, che saranno dismessi gli 8 appartamenti di servizio di cui tradizionalmente usufruivano il presidente della Camera, i quattro vice presidenti e i tre questori. Chi quindi poteva godere di un appartamento privato, ricoprendo tali cariche, non ne usufruirà più (la presidente Laura Boldrini aveva già annunciato l’intenzione di rinunciarvi).
Ora si valuterà se restituire quegli appartamenti, la cui manutenzione è a carico della Camera, al demanio dello Stato.
Una seconda «sforbiciata» riguarda invece i costi delle auto blu. L’Ufficio di presidenza ha approvato una disciplina più restrittiva. Attualmente sono 10 le auto di servizio a disposizione di circa 70 persone tra componenti dell’Ufficio di presidenza (compresa Boldrini), presidenti di Commissioni, Giunte e Comitati parlamentari. La decisione è quella di limitare l’uso delle autovetture ai tragitti all’interno del Comune di Roma e verso gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino e «solo per ragioni di servizio». Potranno esserci delle deroghe «soltanto per casi eccezionali e motivati».
In un nuovo Ufficio di presidenza, già calendarizzato per martedì prossimo, si discuterà invece delle spese del personale di segreteria per chi ha incarichi di vertice, del trattamento economico complessivo dei deputati titolari di incarichi e sul fondo per le spese di rappresentanza. Successivamente (con tempi quindi più lunghi) si studierà infine il taglio degli stipendi di tutti i deputati.
Per cui come definire chi compie una rivoluzione, perché di questo stiamo parlando, dentro le Istituzioni? In un unico modo: riformista.
Abbiamo quindi, novità storica per la politica italiana, una Presidente rivoluzionaria E riformista: Laura Boldrini.