L’ aggressiva Emirates di Dubai, che ha in programma una flotta enorme di almeno 90 giganteschi Airbus 380 e un numero ancora maggiore di Boeing 777-300ER, più grandi del più grande aereo posseduto da Alitalia, la cui flotta comprende invece solo una ventina di aerei per i voli intercontinentali, dal primo ottobre volerà da Milano Malpensa a New York JFK, come prosecuzione di uno dei suoi tre voli giornalieri da Dubai.
La compagnia aerea emiratina ha ottenuto, sia dall’ Italia che dagli Stati Uniti, i cosiddetti diritti di Quinta Libertà, cioè la possibilità di vendere biglietti anche a chi voglia volare solo la tratta transatlantica, come già li aveva ottenuti e non sfruttati un anno fa la Singapore Airlines, contrastata per anni dall’ opposizione di Alitalia, poco desiderosa di vedere un altro concorrente in una delle uniche due rotte intercontinentali che opera ancora da Malpensa.
Ci sarà per la prima volta la possibilità di volare in Prima classe e sono curioso di vedere quanto sarà forte la domanda, in tempo di risparmi diffusi per un volo che è lungo, ma non lunghissimo e dopo il deciso miglioramento del prodotto da parte sia di Alitalia che dei vettori USA, le poltrone di Business Class ora si trasformano in letto orizzontale.
Emirates avrà una carta importante da giocare, non solo la brand recognition data dalla sponsorizzazione del Milan, ma anche il servizio di limousine offerto ai passeggeri sia di Prima che di Business Class, che a molti potrà far dimenticare la relativa comodità di Linate.
Nuovi saranno anche gli orari, da Milano si partirà nel pomeriggio, mentre fino a poco tempo fa i decolli erano sempre offerti a metà mattina e i clienti americani non potevano sfruttare per lavoro nulla della giornata in cui partivano e del costo della camera della notte precedente.
Appunto la scarsa diversificazione degli orari dei voli diretti fra Milano e New York è stata una delle ragioni del grande successo milanese di British Airways, che invece da Heathrow parte per la grande mela a tutte le ore. La necessità di fare scalo a Londra è parzialmente controbilanciata dalla possibilità di partire da Linate e i prezzi che chiede per la Business class Milano-Londra-New York sono molto inferiori a quelli che chiede a chi vola solo Londra-New York!
La Milano-New York resta una ricca nicchia per il traffico d’ affari e si vedrà se Emirates riuscirà a rubare passeggeri a chi li porta a New York facendo scalo, non solo a Londra, ma anche a Parigi, Francoforte etc. oppure se cannibalizzerà gli attuali voli diretti da Malpensa, effettuati da Alitalia, Delta, American e United, quest’ ultima verso il suo hub di Newark.
Qualche considerazione va tratta sul miserevole stato della nostra aviazione. La privatizzazione di Alitalia è stata un insuccesso e si è lasciato il mercato milanese in preda ai vettori stranieri, con l’ obiettivo di favorire Air France e renderla più disponibile a salvare quel che resta di Alitalia a Fiumicino, ma in pratica abbiamo ceduto business e occupazione all’ estero per incapacità sia imprenditoriale che governativa, facendo in modo d’ avere una decrescita infelice.
La trascurata Malpensa, ma lo stesso discorso varrà in futuro anche per Fiumicino, soprattutto se Alitalia dovesse tirare le cuoia, potrà svilupparsi solo se si generalizzerà la concessione delle Quinte Libertà a chiunque voglia volare dai nostri aeroporti, altrimenti solo continueremo a fare gli interessi dei vettori comunitari, che però non offrono voli intercontinentali diretti dall’ Italia e fanno passare traffico e ricchezza dai loro hub, non solo come è ovvio trattenendone una parte, ma mettendoci su un piano di appetibilità inferiore perché non raggiungibili direttamente.
In parole povere, in questi giorni del Salone del Mobile è meglio se gli stranieri arrivano a Milano con un volo diretto di qualunque linea aerea, piuttosto che necessariamente passare da Parigi, Londra o Francoforte, perché altrimenti ci metteremmo in svantaggio rispetto alle manifestazioni organizzate a Parigi, Londra e Francoforte. Lo stesso vale per il turismo e qualunque altro aspetto.
Dunque bene ha fatto l’ Italia a concedere a Emirates la Quinta Libertà, saranno loro a guadagnare (si spera, cioè si spera che il volo abbia successo), ma miglioreranno i nostri collegamenti e anche a Malpensa e ai suoi lavoratori resterà qualche consistente briciola.
Quanto a Emirates, se il volo avrà successo si potrà sperare in un altro che prosegua ad esempio per Los Angeles, non collegata ora a Milano, perché il volo diretto da Dubai alla California senza scalo comporta un costo del carburante elevatissimo, a causa dell’ estrema lunghezza della rotta, in cui la capacità di carico dell’ aereo va sproporzionatamente dedicata al carburante stesso e ciò causa un forte aumento dei consumi, particolarmente rilevante riguardo alla convenienza di trasportare anche merci insieme ai passeggeri.
Le Quinte Libertà possono dare una mano a Malpensa e aiutare in una situazione in cui si minacciano licenziamenti, ma non possono sostituire la necessaria e sempre rinviata riduzione di Linate.