British grenadier è una marcia d’ordinanza dell’esercito britannico. C’è chi l’ha sentita in Barry Lyndon – magistrale nonché lentissima pellicola di Kubrik (tre ore di film!) – o più semplicemente al cambio della guardia a Buckingham Palace. Da bambini si giocava con i soldatini, poi si è passati ai carrarmati di Risiko. Chi ha voluto continuare per passione si è buttato nello studiare le armi e gli eserciti. Oggi difesa e sicurezza significano politica, estera, soldi e tanta tecnologia. Quindi anche un bel po’ di polemiche. Nelle democrazie il soldato dice di non fare politica. Esegue gli ordini. Giusto. Tuttavia, stare in Afghanistan, Libano o altrove significa rappresentare il Paese. Difesa = Diplomazia quindi? Ultimamente l’equazione è quasi esatta. Un tempo di parlava di ministero della guerra, oggi c’è quello della difesa. Le manovre eran fatte per un conflitto. Adesso si fa peacekeeping, peacemaking e tutti gli altri “ing” che la dottrina Nato si è inventata.
Un blog sulla difesa. Per sfatare un po’ di miti. Il soldato italiano non è più un najone e i parà non sono fascisti fanatici. Ma anche per curiosare in un settore che in Italia in qualche maniera funziona. Le Forze armate sono una lobby. Nel senso buono del termine. E come tali vanno prese.
PS Ovviamente non si sta parlando solo di quelle italiane.
10 Maggio 2013