A urne chiuseFenomenologia della “Napoleoni bionda”

Guardavo - l'imperfetto non è casuale, nonostante il programma sia ancora in onda mentre scrivo - "La guerra dei mondi", il nuovo format condotto da David Parenzo su Rai3 e notavo, fra ospiti pitto...

Guardavo – l’imperfetto non è casuale, nonostante il programma sia ancora in onda mentre scrivo – “La guerra dei mondi”, il nuovo format condotto da David Parenzo su Rai3 e notavo, fra ospiti pittoreschi quali Clemente Mastella, Camila Raznovich e il tragicamente celebre tizio col cappello grillino, la «studiosa di diritto ed economia» con posizioni vicine a quelle del Movimento 5 stelle, Lidia Undiemi.

La studiosa Undiemi (già «economista», prima che qualcuno facesse notare che una laurea in Economia non vale questa nomea, esattamente come un corso di tennis non permette di farsi chiamare Pete Sampras) ha un obiettivo ben definito: combattere i trattati europei.

Se non ci credete, rivedetevi un suo intervento a caso fra quelli – tutti più o meno uguali – che ha fatto registrare a Ballarò: «Vi svelo un segreto, non esiste nessun Fondo salva-Stati»; «non si capisce bene chi ci sia dietro a tutto questo»; «L’Italia dovrà sopportare un rientro dal debito pari a 45 miliardi l’anno per i prossimi vent’anni» per colpa di trattati europei come il cosiddetto fiscal compact.

Napoleoni bionde
Lidia Undiemi raramente cita dati e fonti – se lo fa, si tratta di numeri che danno enfasi alle sue tesi – e più spesso, in maniera squisitamente grillina, invita ad aprire gli occhi su sedicenti ingiustizie che l’economia europea perpetua a vantaggio di banche e “poteri forti”.

Poco importa, quindi, che le scarse cifre menzionate da Undiemi – scartata da Antonio Ingroia alle scorse elezioni politiche – siano assolutamente vaghe e che i suoi toni di denuncia tendenziosi si basino su premesse quantomeno vacillanti, come ha fatto notare Davide De Luca sul Post. Undiemi è convinta di portare avanti una missione per conto del popolo.

Il giornalista Christian Rocca l’ha definita “la Napoleoni bionda”, in onore di una sua celebre omologa (Loretta Napoleoni, altra economista su cui la comunità di studiosi del settore nutre forti dubbi e anch’essa simpatizzante grillina – tu guarda – che qui potete vedere all’opera in fantasiose argomentazioni opposte a Michele Boldrin. Che invece economista lo è davvero).

Ora, ovviamente è sempre utile sentire voci diverse, dare spazio a tutti e mettere in discussione le proprie certezze. Ma, se non altro, mi piacerebbe che il tutto avvenisse con una certa onestà: ché magari quello saprà anche fare due scambi senza tirarsi la racchetta in testa da solo, ma di sicuro non fa lo stesso mestiere di Sampras.