La Fantascienza è adesso“K Libri & altre Meraviglie”: una libreria diversa.

Pescara è una città che in molti non saprebbero indicare sulla cartina se non fosse stato per la sua recente stagione in serie A, situata all'incirca nel mezzo della costa abruzzese è la città più ...

Pescara è una città che in molti non saprebbero indicare sulla cartina se non fosse stato per la sua recente stagione in serie A, situata all’incirca nel mezzo della costa abruzzese è la città più popolosa e sopratutto con più movimento.

La movida pescarese si attiva lungo Corso Manthonè, è lì che la sera bisogna andare per divertirsi. Se il giorno si passeggia su Corso Umberto tra negozi e bar la sera ci si sposta a Pescara vecchia.

Ma c’è un piccolo posto che sta cambiando la geografia del passeggio pescarese, si trova alla fine di Via Conte di Ruvo, parallela di Corso Manthonè, a due passi dalla stazione di Pescara Porta Nuova. Il piccolo posto in questione è “K libri ed altre meraviglie”, libreria indipendente di Fabio Campli e Maximilano Sanvitale. Conoscendo il posto e i due soci vi sembrerà riduttivo chiamarli proprietari, è una parola fredda e tecnica, indica la possessione di qualcosa, di un posto in questo caso, ma loro sono il posto stesso.

Quando entri dentro trovi un’umile libreria, scaffali di legno e funzionali accolgono libri che solitamente non trovi in una libreria in franchising, graphic novel che spesso ti tocca ordinare via internet. Ci sono anche giochi da tavola “nerd” ed action figures.

Capisci subito che tutto quel materiale in esposizione è frutto delle passioni di Max e Fabio, sei sicuro che loro sapranno consigliarti. Non sono informali come gli altri commessi, si vestono come si vestirebbero tutti i giorni, sembra quasi di stare a casa di amici. Quelle case in cui ti metti a curiosare tra titoli, copertine e brevi riassunti, provi ad orientarti e infine chiedi all’amico che ti ha sempre dato ottimi consigli.

Nascoste da un’insenatura del locale ci sono due comode poltroncine, lì ci si può sedere e leggere senza nessun disturbo. Davanti a loro due lack ikea neri uniti e sotto un tappeto. E’ lì che io e Maximiliano ci sediamo per fare una chiacchierata sulla sua attività, o sarebbe meglio dire sulla sua avventura.

Per prima cosa gli chiedo quale sia stato il suo percorso prima di aprire “K libri ed altre meraviglie”, così Max inizia a raccontarmi la sua vita degli ultimi anni. Laureato con ottimi voti, 108 e 110, in Comunicazione, specializzazione in Marketing e Pubblicità, all’università di Teramo prosegue il suo percorso frequentando un corso di grafica a Pescara. Impara ad usare tutti i programmi possibili e ha due esperienze di stage proprio in grafica: volantini, manifesti e quant’altro.

Tutte e due le esperienze sono retribuite e positive, “o quantomeno rimborsati” dice Max, in seguito due lavori senza contratto, entrambi di cinque mesi, il primo con uno stipendio di circa 2 euro e 20 l’ora, il secondo 4 e 40, alla fine decide di fare il freelance.

Sembra la storia di molti, diciamo pure troppi, laureati in Scienze della Comunicazione, sbattuti tra stage “retribuiti” se va bene. Tutto ciò nonostante un’alta competenza, spesso sviluppata per conto proprio, per passione e, lasciatemelo aggiungere, per la carenza di corsi realmente pratici nell’università italiana.

Arrivato a 28 anni Max decide di fermarsi, dopo una vita passata “a tirare la carretta” si prende un periodo sabbatico. Passa un mese intero, febbraio 2011 per l’esattezza, rinchiuso nel mondo virtuale di World of Warcraft, poi si ricorda che c’è un mondo fuori e tenta un’altra esperienza lavorativa: call center, neanche serve che vi dica come vada a finire.

A Luglio 2011 abbandona il lavoro nel call center e si ritrova nella sua piccola casa comprata da poco, dorme su di una branda per arrangiarsi, in quei giorni va a trovarlo Fabio, precario come lui, grafico ed anche illustratore. Si chiedono cosa fare da grandi e sognando immaginano di aprire una libreria, una libreria diversa. Ma a nessuno dei due piace solo sognare e così si mettono in moto.

“Raschiano il fondo del barile” e recuperano tutti i soldi che hanno, chiedono una mano ai genitori e ad Agosto fondano la società e così parte la loro avventura. Il primo grande ostacolo è riuscire a trovare un locale, ci provano da metà Agosto 2011 e a fine Novembre lo trovano, per aprirlo ci vogliono altri 26 giorni ma ce la fanno. Anche il caso ci mette del suo, erano vicini ad affittare un locale con dentro un caveau e più grande. Max già pensava di ricrearci dentro uno scenario post-apocalittico alla Fallout, purtroppo l’affare sfuma, così gli viene consigliato di vedere un piccolo locale alla fine di Via Conte di Ruvo.

E’ più piccolo del precedente ma vicino alla zona serale di Pescara, inoltre davanti c’è una fermata del bus, quindi facilmente raggiungibile. Ci pensano il giusto e lo prendono. Hanno problemi burocratici fino alla fine, la mattina stessa del giorno di apertura ne hanno, ma è solo l’ultimo ostacolo, il 23 Dicembre dell’anno 2011 “K libri e altre meraviglie” apre. Dopo tutto ce l’hanno fatta, con l’aiuto solo dei loro cari, non hanno potuto sfruttare neanche un finanziamento, non rientrano in quelli dovuti alla legge 55 dato che la loro attività è considerata non innovativa, “il libro pare sorpassato” dice Maximiliano.

Una delle grandi “fortune” di Fabio e Max è stata quella che ciò che al mercato delle librerie mancava è ciò che a loro piace. Perché nessuno dei due si è mosso a caso, si sono resi conti che una libreria come loro volevano farla a Pescara e dintorni non c’era, ed in altre zone non c’è ancora. Il loro successo è in parte una dimostrazione della teoria della lunga coda di Andersen, sfruttando le nicchie di mercato si può ottenere un profitto in un mercato che altrimenti è saturo.

Anche il nome “K libri ed altre meraviglie” non è casuale, ci sono davvero delle meraviglie, libri di esoterismo e magia, saggistica, psicologia e alchimia. Riguardo la letteratura hanno diverse avanguardie, si poggiano anche su case piccole indipendenti, importa la qualità, poco importa se non è una casa o uno scrittore noto, “ci pensiamo noi a spingerlo”.

Ed è questo un altro loro valore aggiunto, non vendono cultura, la diffondono ed in parte la creano anche. Oltre la normale attività di libreria organizzano molti eventi serali, presentazioni di libri e non solo. C’è il cinemarcio il mercoledì: i peggiori film mai immaginabili. All’inizio si chiedevano a chi potessero interessare, poi quando hanno iniziato a vedere che sempre più gente andava hanno trovato una risposta. Il lunedì invece è la serata videogame.

Più mi addentro in questo piccolo mondo più mi sembra d’essere in un fantastico universo parallelo nerd, tanto è che alla fine chiedo a Max se la loro si possa definire una “libreria nerd”, lui sorride e mi risponde che non l’avevano vista così, ma effettivamente parte della loro clientela è nerd. D’altronde è la stessa cultura dalla quale loro provengono.

Una cultura appassionata di fantascienza, di cui anche io ho letto qualche libro così chiedo se anche per lui come genere letterario la fantascienza è più attuale ed aderente alla realtà di ogni altro romanzo realista. Max concorda, aggiunge che la fantascienza spesso e volentieri non fa altro che prendere la realtà ed estremizzarla o cambiare un elemento storico per far scaturire nuove conseguenze storiche. Infine cita Robert Anton Wilson, scrittore underground, che disse che la fantascienza ha superato il romanzo realista vittoriano da almeno 30 anni, perché il secondo presenta un mondo, il primo infiniti.

La chiacchierata che sto facendo con Max riguardo la fantascienza è la stessa che potrebbe fare qualsiasi altro cliente, perché, come sostiene Maximiliano, quello che conta in una piccola libreria indipendente come la loro è la cura dei singoli rapporti, anche quelli “minimali” di pochi minuti in cui dare i giusti consigli ad un cliente. E come già visto Fabio e Max vanno oltre con eventi che possano creare comunità, conoscendosi e confrontandosi. In mezzo a librerie di grandi catene che con poltrone, bar ed altri spazi cercano di creare una socialità fittizia “K libri ed altre meraviglie” ne crea una vera. .

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