Mi ricordo che in prima elementare avevo in casa un grosso libro con un’affascinante illustrazione in copertina: Il Mago di Oz. Era la versione a fumetti (realizzata da Anna Brandoli e Renato Queirolo), che da piccola ho riletto varie volte, catturata da quelle bellissime immagini. Ricordo ancora con precisione le scarpette argentate di Doroti, il viso spigoloso della strega dell’ovest, il tono di verde della città degli smeraldi. Grazie a quei disegni mi ero molto appassionata alla storia e ogni tanto riguardavo le pagine a caso, solo per immergermi in quel mondo fantastico.
E’ poi passato tanto tempo e tre anni fa la mia amica Elena, che ha gusti letterari molto simili ai miei, mi ha consigliato con entusiasmo una graphic novel che aveva appena finito, Quando tutto diventò blu, di Alessandro Baronciani (Blackvelvet). Così ho dato un’occhiata, ho visto delle nitide immagini in bianco e blu e ho deciso di comprarlo. Terminata l’ultima pagina e richiuso il libro, qualcosa è scattato: ho scoperto un piccolo universo di narrazioni fatte di parole e immagini, storie in cui i segni della scrittura e del disegno sono amalgamati. Incuriosita, ho piano piano cercato le librerie di Milano più fornite e individuato gli editori che pubblicano i libri di mio gusto, trovando parecchi autori di grande talento.
A dirla tutta, non so disegnare, non conosco le tecniche dell’illustrazione e non so gran che della storia del fumetto! Ma è con questo sguardo un po’ naif che vorrei condividere quello che mi piace leggere, approfondendo qualche curiosità con gli autori stessi.