A urne chiuseBuonanotte, buonanotte fiorellini

Oggi sul Corriere della sera Aldo Cazzullo ha intervistato Francesco De Gregori. Tra le altre cose, Cazzullo ha chiesto al cantautore romano cosa ne pensa della sinistra di oggi. Le risposte sono s...

Oggi sul Corriere della sera Aldo Cazzullo ha intervistato Francesco De Gregori. Tra le altre cose, Cazzullo ha chiesto al cantautore romano cosa ne pensa della sinistra di oggi. Le risposte sono state illuminanti, per alcuni, e una «svolta a destra» per altri.

Francesco De Gregori.

Andiamo con ordine: FDG dice che il suo interesse per la politica, negli anni, si è andato affievolendo. Nonostante questo, tuttavia, alle ultime elezioni politiche dichiara di aver votato Monti alla Camera e Bersani al Senato, ma oggi si asterrebbe. Poi inizia la parte più pruriginosa dello scambio, che in questi minuti sta facendo gridare allo scandalo le anime belle della sinistra. Cazzullo chiede a De Gregori che cos’è la sinistra italiana. Lui risponde:

È un arco cangiante che va dall’idolatria per le piste ciclabili a un sindacalismo vecchio stampo, novecentesco, a tratti incompatibile con la modernità. Che agita in continuazione i feticci del “politicamente corretto”, una moda americana di trent’anni fa, e della “Costituzione più bella del mondo”. Che si commuove per lo slow food e poi magari, “en passant”, strizza l’occhio ai No Tav per provare a fare scouting con i grillini. Tutto questo non è facile da capire, almeno per me.

Poi si passa al “governissimo”, e anche qui De Gregori si mostra concreto e capace di ragionamenti quadrati. «Questo governo non piace a nessuno. Ma credo fosse l’unico possibile. Ringrazio Dio che non si sia fatto un governo con Grillo e magari un referendum per uscire dall’euro. Ora il Pd è di moda occuparlo, prendere la tessera per poi stracciarla»,

De Gregori non si risparmia nemmeno nei confronti dei più accorati oppositori dell’inciucio, l’area politica ormai raccolta intorno a Civati: «Sono stufo del fatto che, appena si cerca un accordo su una riforma, subito da sinistra si gridi all'”inciucio”, al tradimento. Basta con queste sciocchezze. Basta con l’ansia di non avere nemici a sinistra; io ho sempre avuto nemici a sinistra, e non me ne sono mai occupato».

Quindi, per chiudere l’intervista con la stessa dose di lucidità che l’ha contraddistinta dall’inizio, termina il suo personale crepuscolo degli idoli con questa riflessione. Andrebbe scolpita nel marmo.

Non ce la faccio più a sentir recitare la solita solfa “Dì qualcosa di sinistra”. Era la bellissima battuta di un vecchio film, non può diventare l’unica bandiera delle anime belle di oggi. Proviamo piuttosto a dire qualcosa di sensato, di importante, di nuovo. Magari scopriremo che è anche di sinistra.

Naturalmente concetti di questo genere alle suddette anime belle rimangono indigesti. C’è già chi tuona contro il passaggio al centrodestra del cantautore, chi gli dà del traditore e chi si dice deluso. Ed è a loro che ci pare giusto dire – visto che non è De Gregori ad essere cambiato, ma i tempi – “Buonanotte, buonanotte fiorellini”. Con l’augurio di non svegliarsi e dover fare i conti con la realtà, s’intende.

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