Poi arriva un giorno in cui un uomo delle istituzioni, nel nostro caso un governatore regionale, dovrebbe chiedere scusa perché non ha mantenuto una promessa assunta con gli elettori. Succede in Sicilia, e il governatore in questione si chiama Rosario Crocetta. Il presidente della regione, noto in continente come il «governatore rivoluzionario», aveva annunciato che la regione avrebbe bloccato la realizzazione del sistema di comunicazione satellitare militare che la marina Usa vuole installare nella base di contrada Ulmo a Niscemi.
Ma ieri si è consumato il dietrofront da parte della regione. Una nota del dirigente generale, Gaetano Gullo, che spiega il ritiro della revoca delle autorizzazioni con le conclusioni dello studio dell’Istituto di Sanità, secondo cui «non sono prevedibili rischi dovuti agli effetti noti dei campi elettromagnetici». Chiaro.
Oggi Crocetta ha incontrato a Palazzo d’Orleans la delegazione “No Muos” e il sindaco di Niscemi. Dopo l’incontro ha diffuso un comunicato giustificando l’accaduto in questo modo: «Non avevamo altra scelta se non quella del rispetto delle leggi».
Una giustificazione debole, sopratutto, se pensiamo che fino a qualche settimana fa il governatore Crocetta bandiva la realizzazione del Muos dicendo “senza se e senza ma” che «non si sarebbe mai realizzato». Oggi il dietrofront. Ma un mea culpa mai?
Twitter: @GiuseppeFalci