È stato arrestato a Londra dalla Polizia inglese su indicazione della Polizia italiana Domenico Rancadore, latitante da circa 19 anni. Rancadore, detto ”U profissuri” ed inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi, e’ ritenuto responsabile di associazione mafiosa ed estorsione. Bravo a nascondersi il tipo, penserà qualcuno. Invece.
L’arresto è stato effettuato a Londra, e la Polizia italiana era sulle tracce del boss da tempo: ex insegnante di educazione fisica, a Londra, con moglie, figlia di un ex console, e due figli, era nota da tempo, con tanto di richiesta di estradizione. Problema: in Inghilterra il reato di associazione mafiosa nell’ordinamento inglese non e’ previsto e la richiesta di estradizione fatta dalla Procura di Palermo nei confronti dell’ex capo della famiglia di Trabia non era stata accettata. Tuttavia la vicenda non è ancora chiusa, perchè nella mattinata del 9 agosto il giudice Quentin Purdy, della Westminster Magistrates Court, ha detto che vi sono “significative mancanze” nel mandato europeo che ha reso possibile l’arresto a Londra di Domenico Rancadore, come detto latitante da circa 19 anni, e condannato in Italia a 7 anni di reclusione per i reati di associazione di tipo mafioso, estorsione e delitti. “Vi sono preoccupazioni sulla validita’ del mandato che e’ stato presentato alla Corte” ha detto Purdy, senza però fornire ulteriori dettagli. C’è quindi voluto un nuovo mandato di arresto europeo scritto, nella mattinata del 9 agosto, dal Procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato per convincere l’autorita’ giudiziaria inglese a trattenere in prigione il boss Domenico Rancadore. Come negli anni scorsi anche davanti all’ultimo provvedimento restrittivo i giudici del Regno Unito avevano obiettato l’ inesistenza nell’ordinamento giudiziario britannico del reato di associazione mafiosa per il quale il capomafia e’ stato condannato in Italia a sette anni di reclusione. Nel pomeriggio di ieri, ricevuto il mandato il giudice inglese ha convalidato il fermo, negato la scarcerazione su cauzione e rinviato al 25 novembre per l’ udienza in cui si dovra’ avviare l’iter che potrebbe portare all’ estradizione in Italia del boss palermitano.
Il boss Domenico Rancadore, 64 anni, latitante da 19 è stato arrestato a Londra l’8 agosto 2013
Abbiamo sottolineato, a costo di esser monotoni, più volte la necessità di un’armonizzazione della legislazione antimafia a livello europeo (vedere post in archivio e articolo), e ci sta lavorando anche una commissione del Parlamento presieduta da Sonia Alfano, che fino ad ora però, almeno in questo senso, non sembra aver portato a grandi risultati.
Curiosità: in Inghilterra ci sono già stati almeno un paio di precedenti di boss mafiosi di rango catturati. Nel 2006 in manette ci finì Raffaele Caldarelli, 35 anni, affiliato alla camorra e titolare di un negozio di scarpe italiane, mentre nel 2012 Scotland Yard, sempre su indicazione della Polizia italiana, arrestò Franco Techegne, napoletano, latitante da 30 anni. La polizia si era messa sulle sue tracce dopo che Techegne in Italia nel 1982 dopo una rapina aveva ucciso un poliziotto. In Inghilterra si era sposato con una donna boliviana e aveva in tasca due passaporti falsi. Un mandato di arresto europeo aveva messo fine alla sua latitanza mentre era in coda allo sportello postale St. James di Londra.
Ancora più recente l’arresto a Londra di Emilio Fratto, definito dai pm di Milano come il contabile della famiglia malavitosa Bellocco di Rosarno in Lombardia. Fratto, 44 anni, originario di Cinisello Balsamo, è accusato di trasferimento fraudolento di valori aggravato dall’aver favorito l’associazione di stampo di mafioso nella vicenda della compravendita della società Blue Call.
(Ultimo aggiornamento 9 agosto 2013 h. 20:00)
Twitter: @lucarinaldi