Non è mai piacevole né giustificabile la violazione della proprietà altrui; ciò non toglie l’evidente incapacità comunicativa (oltre che di scrittura) del senatore grillino Vito Crimi.
La notizia pubblicata giovedì sera ha destato shock. In molti si sono premurati di trovare delle spiegazioni valide per un gesto tanto sciagurato:
c’è chi ha visto l’ombra degli ispettori cattivi della finanza e della nuova tassa di Letta e Alfano;
qualcuno ha incolpato le scie chimiche rilasciate dagli aerei come causa del mancato riconoscimento del malvivente;
altri hanno ricordato i complotti di una ristretta cerchia di persone volti a gettare fango sul Movimento 5 Stelle (non mancando di preoccuparsi per la sorte del povero Samuele);
non è mancato, infine, chi ha riconosciuto il sacrificio compiuto dall’attivista.
Peccato invece per alcuni scocciatori, che rivangavano promesse elettorali non mantenute (bisognerà pur tenere da qualche parte i volantini, non ci stanno tutti nel blog di Peppe!) o che speravano di destare il popolo italiano, con scarsi risultati.
Da evidenziare inoltre, un tentativo (mal riuscito) di tirare conclusioni affrettate
e la preoccupazione per gli apprendimenti quotidiani dell’ex capogruppo in Senato (sempre previa approvazione da parte della Rete).
Caro senatore, la “rete” è uno strumento divulgativo potente. La prossima volta -consiglio non richiesto- rilegga un paio di volte ciò che sta pubblicando, giusto per evitare di essere ridicolizzato in tale maniera nel giro di un paio d’ore.
Francesco Villa
Twitter: @frav89