Cambia il nome ma la tassa resta. La Service Tax è la nuova imposta che dovrebbe sostituire nella prossima stagione l’IMU.
Le sigle dei consumatori denunciano compatte da vari fronti il probabile aumento dei pagamenti a carico degli inquilini, la nuova imposta sui servizi locali si baserà sul calcolo della metratura e della rendita catastale, e sarà gestita dai comuni.
Le spese a carico degli inquilini potrebbero rappresentare una grave problema soprattutto per le tasche degli studenti fuori sede. Nelle prossime settimane le città universitarie saranno invase dagli studenti che inizieranno l’anno accademico, migliaia di studenti saranno in cerca di un domicilio. A denunciare l’alta probabilità di aumenti delle spese contrattuali è Rete della Conoscenza, sigla sindacale dei diritti degli studenti, la quale fa presente il rischio che si vadano a generare situazioni di affitto in nero come compromesso per ridurre le spese sulla stipula dei contratti. In una nota stampa dichiarano: «la sostituzione dell’IMU con la Service Tax, tassa che dovrà essere pagata anche dagli inquilini, rischia di indebolire particolarmente la posizione di centinaia di migliaia di studenti. Questa tassa, infatti, graverà maggiormente su decine di migliaia di universitari fuorisede. Con questa logica, quindi, moltissimi studenti e studentesse saranno spinti ad accettare affitti in nero per non risultare occupanti di uno stabile, aumentando l’illegalità e riducendo l’esigibilità dei diritti degli inquilini».
La già discussa IMU costituiva per lo Stato un ingresso di 4 miliardi di Euro, soldi che dovrebbero essere coperti dalla service tax, di cui non è ancora ben chiaro il reale gettito fiscale, a questo proposito la sigla studentesca cogli l’occasione per ribadire l’importanza di reinvestire i fondi in ricerca e istruzione: «ci preoccupa, inoltre, l’incertezza del gettito che proverrà da questa nuova tassa, andando a sostituire l’IMU che garantiva allo stato circa 4 miliardi di Euro, fondi che risulterebbero particolarmente utile se investite in istruzione e ricerca».