Recentwit (Dimmi come twitti e ti dirò chi sei)@GianniCuperIo e la dittatura del fakeariato

Il mondo è pieno da fake, ma @GianniCuperIoPD è una spanna più su. Alla tastiera deve esserci un genio. O meglio, geniale è l'intuizione, poi sviluppata in scioltezza (attenti al trucco, la penulti...

Il mondo è pieno da fake, ma @GianniCuperIoPD è una spanna più su. Alla tastiera deve esserci un genio. O meglio, geniale è l’intuizione, poi sviluppata in scioltezza (attenti al trucco, la penultima lettera è una i maiuscola, non una elle).

Il centro di gravità è la visione “vetero” della politica e del mondo, che si vorrebbe attribuire ironicamente al candidato al Congresso Pd: l’alter ego diventa così il simbolo comico di un modo di concepire la politica che non vuol saperne di condannarsi all’oblio. Nel suo mondo c’è un nemico, le “correnti”, che ostacolano un sogno unitario, il “progressismo”. Naturalmente un solo giornale: l’Unità.

Poche parole, qualche assaggio.

La paura del cambiamento in arrivo…

…da combattere con vecchi mezzi

Naturalmente, a sinistra, c’è la letteratura

Ma soprattutto la musica… certa musica

La vita sociale va controllata… con una struttura tentacolare

Al centro c’è una nobile idea, per la quale, però, serve uno strumento concreto

Ma quanto pragmatismo… Di sinistra, si sa, è anche il sentimento…

Sono decisive, nell’esito ironico, le scelte lessicali. La fanno da padrone, ripetute fino alla nausea, parole come “militanti”, “ordine”, “rosso”, “Unità” (festa o giornale), “progressismo”, “coop”. Rimandano al più incomprensibile “nannimorettismo”. E quasi vien da piangere, nel trovarsi a sorridere di ciò che un tempo, per qualcuno, è stato davvero serio e sacro (a proposito, il nostro fake non nomina mai il “vero” partito… invano, tanto è sacro).

Fin qui il fake di twitter. Troppo forte, nelle scorse settimane, è stata poi la spinta a conoscere il Cuperlo vero. E’ bastato cliccare sul blog giannicuperlo.ilcannocchiale.it. Oggi a quell’indirizzo il suo staff ha sovrapposto un bel sito promozionale con un archivio articoli degli ultimi giorni. Eppure, fino a pochi giorni fa, c’era un più modesto blog, aggiornato al 2011, che ora (chissà perché) non c’è più.

Il suo fake sembra “vetero”? Aspettate a parlare, perché con quello vero non si scherza. Tema dell’ultimo post pubblicato? La questione morale (non sto scherzando). Penultimo? Si riporta uno scritto, con parole di stima per l’autore, a firma di… (udite udite… e non ridete)… Stefano Rodotà.

E’ bello ridere e guardarci indietro, col sorriso lieve di chi ha scampato un mondo così.Chi scrive questo blog, alla Caduta del Muro, aveva 9 anni. Oggi si chiede: ma davvero, un tempo, anche in Italia abbiamo (avete) immaginato un mondo e un partito così?

Allo stupore, poi, per fortuna subentra la riflessione. Basta cambiare un po’ di lessico, e ci si accorge che certi passati forse non passano mai. Un piccolo esperimento con le parole: togliete partito, mettete movimento; togliete giornale, mettete blog; togliete i paroloni, mettete le parolacce. La parola “militanti” (con l’annessa idea di essere i soli a poter cambiare il mondo) lasciatela così com’è. Tutto torna.

Voto 9: E’ il re dei fake politici. Lo vota pure @AndreaScanzi.

Scritto da @pinosuriano

X