Sarà la fine dell’estate e il ritorno da vacanze che hanno rigenerato anima e corpo, o forse il clima mite e soleggiato degli ultimi giorni, ma non si può che assistere inermi all’ondata di talent scout di inizio settembre, cui fa capo messere Dario Franceschini.
Sono tanti, e riscoprono la capacità di individuare i migliori che da qualche mese avevano messo in stand-by. Sono così tanti, che fanno la gara a chi emerge prima, tanto è agguerrita la concorrenza.
Ma torniamo a Franceschini. Il Ministro deve sentirsi all’apice della sua realizzazione: all’età di 54 anni ha capito la sua vera missione di vita e, una volta presa coscienza, ha pensato di ammaestrare le folle, forte della sua scoperta innovativa. «Quando in squadra ci sono dei talenti, i talenti vanno utilizzati. E Matteo è un talento» (Genova, 2 settembre 2013)
Senza focalizzarsi sui passaggi di casacca del Ministro (si rimanda all’immagine e al sito qui sotto)
fonte: http://www.ilfoglio.it/cerazade/3030
vien da chiedersi come, all’improvviso, da esperti di bilancio della ditta PD («Renzi è una risorsa per il partito»), siano evoluti a veri e propri head hunter, cacciatori delle migliori persone per ricoprire incarichi dirigenziali all’interno del Partito.
L’elenco di chi in questa estate è stato folgorato sulla via di Damasco è folto, e va da Vendola («Mi sento vicino a Renzi»), a Fassino («Non si sceglie un leader tirando continuamente il freno a mano»), passando appunto per Franceschini.
Oltre ad esprimere sincera solidarietà a Matteo Renzi per la vicinanza mostratagli dal leader di SEL, la conclusione più ovvia parrebbe quella di indagare il luogo di villeggiatura dei nuovi saggi targati PD. Magari si scoprirà di un pellegrinaggio in massa verso Lourdes o, perchè no, nella città santa di Gerusalemme, che da Damasco non dista poi così molto.
Francesco Villa
Twitter: frav89