È peccato mortale essere ottimisti? Nel caso, vado all’inferno volentieri. Magari L’inferno di Topolino (benché, confesso, io non sia un grande fan di Martina).
Chi si stupisce che la Disney dia in licenza i propri periodici non ha le idee molto chiare e ragiona in piccolo. L’anomalia, semmai, è stata che dal 1988 – dopo essere stato per decenni edito da Mondadori – Topolino (con tutti i vari periodici collegati) sia stato pubblicato direttamente da Disney. Mentre in tutto il resto del mondo i fumetti disneyani escono, da sempre, per case editrici licenziatarie. Neppure Barks, per dire, pubblicava per Disney. E adesso tocca alla Panini. Che, no, non fa soltanto figurine. Manda in edicola e in libreria fumetti da anni, e non soltanto in Italia. Quelli Marvel, tanto per fare un esempio. E Rat-Man, per farne un altro. Per tacer dei manga…
Un nuovo inizio per Topolino, quindi, ma nel segno della continuità. Non cambia la redazione, cosa di cui sono molto felice: sotto la direzione di Valentina De Poli, sta lavorando con piena coscienza di quello che è il fumetto disneyano e con grande passione. E resta a Milano, così ci andrò in bicicletta, che mi fa bene.
Sì, sono ottimista. Pronto a scommettere che da questo Topolino nascerà una montagna di buone storie. E, siccome non mi piace perdere le scommesse, mi darò da fare anch’io. In prima persona.